ROMA – Si è concluso oggi con l’approvazione della Camera dei deputati la prima fase dell’iter legato alla nuova legge elettorale. Ribattezzata dal premier Matteo Renzi, Italicum, la nuova legge prevede una serie di caratteristiche volute dall’accordo tra le maggiori forze politiche presenti in parlamento e su tutti Partito democratico e Forza Italia.
In attesa che la legge sia esaminata dal Senato e subisca eventuali modifiche, scopriamo quali sono le specifiche dell’Italicum.
L’Italicum si basa su un sistema proporzionale con un premio di maggioranza e sbarramenti in ingresso. Il premio di maggioranza viene definito anche premio di governabilità perché deve consentire al partito o alla coalizione vincente i margini numerici per governare.
Premio e sbarramenti – La soglia per ottenere il premio di maggioranza è fissata al 37%. Il premio è fissato al massimo al 15%, così da permettere al vincitore di raggiungere ma non superare il tetto dei 340 seggi (pari al 55%). Se nessuno raggiunge il 37% dei voti è previsto un doppio turno di ballottaggiotra i due partiti o le coalizioni che hanno ottenuto più voti. In questo caso chi vince al doppio turno ottiene ottiene 327 seggi, i restanti 290 vanno agli altri partiti (restano fuori dal conteggio i deputati eletti all’estero). Per quanto riguarda gli sbarramenti: per i partiti che si presentano fuori dalla coalizioni la soglia è l’8%, per quelli che invece fanno parte di una coalizione è il 4,5%; per l’intera coalizione invece è del 12%.
Collegi – L’Italia sarà divisa in 120 collegi. Ancora non sono stati definiti, ma dovrebbero corrispondere alle attuali province. Saranno comunque definiti entro 45 giorni dal governo. In ogni collegio saranno eletti da 3 a 6 deputati. La legge prevede anche la candidatura multipla: ci si potrà presentare in 8 collegi. Ogni partito presenta brevi liste bloccate, senza possibilità per gli elettori di esprimere preferenze.
Liste con parità uomo donna – Nelle liste dei candidati dovrà essere garantita la presenza paritaria di uomini e donne: ma senza alternanza obbligatoria. In pratica viene garantita la presenza in lista, ma non la probabile elezione.
Non sarà valida per il Senato – L’Italicum non prevede la sua applicazione per il Senato. La scelta legislativa è stata compiuta in previsione della trasformazione del Senato da camera elettiva a camera dei rappresentanti delle autonomie (Regioni e comuni).