MONTIONI – Il Tar dà ragione alla Provincia di Grosseto rigettando il ricorso avanzato dalla società Follonica Cave e Miniere srl, che dovrà, di conseguenza, provvedere alla chiusura e alla copertura, a norma di legge, delle discariche di Poggio Bufalaia e Poggio Speranzona, in località Montioni, nel comune di Follonica. La stessa società Cave e Miniere dovrà inoltre stipulare una garanzia finanziaria per far fronte ad eventuali spese di ripristino ambientale.
“Si tratta di un importante passo in avanti per il recupero ambientale dell’area – commenta Patrizia Siveri, assessore provinciale all’Ambiente – Il Tar ha riconosciuto la correttezza delle richieste avanzate dalla Provincia alla società Cave e Miniere, che fino al 2004 ha gestito le due discariche. Adesso la società, come previsto dalla legge, dovrà provvedere a sigillare e isolare i rifiuti deposti in discarica e alla copertura, con nuova vegetazione, per il completo ripristino ambientale”.
Nella discarica di Poggio Bufalaia sono smaltini dal 1997 i gessi rossi, scarti della lavorazione dell’impianto scarlinese Tioxide, mentre la discarica di Poggio Speranzona, articolata in due moduli, dal 1999 accoglie, nel primo, rifiuti speciali non pericolosi, costituiti prevalentemente dalle ceneri dell’impianto di Valpiana.
La coltivazione delle due discariche, come previsto dalla legge, è disciplinata da un progetto generale e dalle relative autorizzazioni che, lotto per lotto, consentono al gestore la deposizione dei rifiuti. Una volta terminata la coltivazione è obbligatorio provvedere alla chiusura e alla copertura dell’area con nuova vegetazione. La chiusura è fondamentale per isolare integralmente la discarica dall’ambiente circostante.
E’ inoltre previsto che l’Ente competente in materia, cioè la Provincia, previa verifica dichiari la chiusura della discarica o di un suo lotto. Le attenzioni attorno all’impianto non finiscono con la chiusura ufficiale: successivamente a tale fase, il gestore è obbligato al monitoraggio ambientale per un lungo periodo, denominato fase di post-gestione, con la stipula di una garanzia finanziaria, a favore della Provincia, di importo sufficiente a coprire le spese di ripristino in caso di eventuale inosservanza dello stesso gestore. Finché non viene prodotta la garanzia finanziaria, così come stabilito dalla legge, non è possibile dichiarare chiusa la discarica.
“Abbiamo seguito con estrema attenzione tutte le fasi – conclude l’assessore Patrizia Siveri – per evitare che si potessero verificare danni ambientali. La Provincia è l’Ente che allo stato attuale ha maggiori responsabilità e competenze in materia ambientale, con funzioni di programmazione, rilascio delle autorizzazioni e controllo. Viene da chiedersi, con un po’ di preoccupazione, chi si occuperà di tutto questo quando le Province non ci saranno più, anche perché si tratta di garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela del patrimonio ambientale, con un impegno costante, assiduo che richiede la presenza sul territorio.”