FOLLONICA – La musica entra in carcere. È successo a Massa Marittima il 27 febbraio scorso grazie ad un progetto che ha coinvolto anch ei ragazzi delle scuole di Follonica.
L’idea è nata in relazione alla mostra “L’Arte dentro… dentro l’Arte”, ed ha visto gli alunni della classe III A ad indirizzo musicale della scuola media – istituto comprensivo Follonica 1, fare il loro ingresso presso la casa circondariale di Massa Marittima, accompagnati dai docenti di strumento Ivan Calò, Luigi D’Alicandro, Augusto Lanzini Bonizzella Meossi, dall’insegnante di lettere Serenella Lami e dalla vicaria dell’istituto dottoressa Monica Paggetti.
La nostra giovane orchestra ha suonato di fronte ad un attento e partecipe gruppo di detenuti, portando un piacevole diversivo alla monotonia del quotidiano e dando una nota di allegria all’austerità del luogo. Al termine del concerto, è giunto il momento delle domande che, nel rispetto più assoluto, si sono avvicendate alle risposte. Ma cosa resta di un giorno di “scuola” un po’ speciale? Interroghiamo i ragazzi che hanno assistito ad una “lezione” diversa e accogliamo le loro emozioni: “Oggi ho aperto una porta della mia vita dalla quale non avevo mai sbirciato – dice Francesca – Suonare per loro è stato emozionante ma non quanto rivolgergli domande sulla loro vita, prima e dopo l’entrata in carcere”.
“Questa esperienza mi ha arricchito più di qualsiasi ora di lezione perché mi ha fatto riflettere” sostiene Gabriele “Sono entrata con gli occhi chiusi e sono uscita con gli occhi aperti!”riflette Blu “Mi sono resa conto di quanto sia importante il rispetto delle regole” dice Teresa “ I detenuti mi hanno fatto capire che ci accorgiamo di quanto siano importanti alcune cose solo quando le perdiamo!” Davide “Avevo tanta curiosità e un po’ di timore ma oggi con questa esperienza ho guadagnato un pezzo importante del mio sapere che mi rimarrà per sempre dentro. E’ stato bello mettere i detenuti in contatto con l’esterno attraverso la musica!” Benedetta
“Il carcere non è solo una punizione per chi ha commesso degli errori ma è un “aiuto” per chi ha perso se stesso” conclude Viola