FIRENZE – Un no forte all’autostrada della Sat e un sì convinto all’Aurelia pubblica e sicura per un progetto di mobilità integrata nel corridoio tirrenico. Queste le motivazioni espresse da associazioni, comitati, partiti politici e rappresentanti delle istituzioni locali che sono stati ascoltati questa mattina dalla commissione Mobilità e infrastrutture, presieduta da Fabrizio Mattei.
Hanno partecipato all’audizione rappresentanti del coordinamento “No all’autostrada, sì all’Aurelia pubblica e sicura”, dei partiti di Sel, del Movimento 5 Stelle, del Pd, delle associazioni Italia Nostra, Colli e lagune di Orbetello e di Legambiente Toscana.
“Portiamo avanti questa battaglia – hanno detto i rappresentanti del coordinamento – nell’interesse del territorio e dei cittadini della Maremma. Siamo qui per chiedere che la Giunta regionale torni indietro sulla scelta in favore dell’autostrada. Adesso, c’è bisogno che l’Aurelia venga messa in sicurezza, rinunciando all’idea della privatizzazione; bisogna valorizzare a pieno il vettore ferroviario locale e utilizzare la navigazione di cabotaggio soprattutto per il trasporto merci”.
“Riteniamo l’autostrada – ha detto Flavio Agresti di Sel, coordinamento provinciale di Grosseto – un’opera inutile rapportata al volume reale di traffico e dannosa dal punto di vista ambientale, paesaggistico e per lo sviluppo del territorio”.
Il presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza ha ribadito che il “progetto autostradale è figlio di una Toscana e di un’Italia che non ci sono più. Si tratta – ha affermato – di un’opera che autorizza uno sperpero di denaro. Si dovrebbe, invece, potenziare la linea ferroviaria ormai ottocentesca”.
Ubaldo Giardelli, del coordinamento, ha sottolineato la necessità di tornare e di adattare ad oggi il Progetto Anas 2001, che prevedeva la messa in sicurezza e il raddoppio dell’Aurelia a sud di Grosseto.
Anche gli interventi di Filippo Caracciolo e Michele Scola di Italia Nostra sono stati a difesa del “progetto Aurelia come strada pubblica messa in sicurezza”.
“Dalla costruzione dell’autostrada – ha ribadito Matteo Della Negra del Movimento 5 Stelle – la Maremma riceve un danno sia per l’economia del territorio, sia dal punto di vista ambientale”.
Da Tarquinia, Marzia Marzioli ha portato la testimonianza di un territorio dove i lavori sono già iniziati. “L’autostrada taglia in due una comunità – ha detto –. Su 14 chilometri avevamo 55 incroci a raso e adesso verranno sostituiti da tre uscite, lasciando scollegate piccole frazioni”.
Tutti i presenti hanno sottolineato l’esigenza, soprattutto in questo momento di crisi, di ridurre i costi a carico della collettività in termini economici, energetici e ambientali.