di Daniele Reali
SCARLINO – Tornano a disposizione della comunità di Scarlino Scalo gli spazi dell’ex cantiere Solmine, la struttura risalente all’epoca delle miniere e costruita nella zona della teleferica che trasportava la pirite.
Il progetto è stato finanziato con un investimento di 1,2 milioni di euro anche grazie a fondi del ministero. L’edificio è stato suddiviso in tre parti: l’area centrale di 500 metri quadrati che sarà riservata ai convegni e alle iniziative conviviali e ricreative, e altri due ambienti, di 100 metri quadrati ciascuno, che saranno messi a disposizione delle associazioni del territorio.
«Questa è una struttura che sarà a disposizione non solo di Scarlino – ha detto il sindaco Maurizio Bizzarri durante l’inaugurazione -, ma di tutti il territorio delle Colline Metallifere. Qui abbiamo pensato di ospitare le associazioni, le società di soccorso e il centro giovani».
Una inaugurazione che arriva nell’anniversario della nascita del Parco nazionale delle Colline Metallire: fu costituito infatti proprio il 28 febbraio del 2002.
Presente all’apertura di questi nuovi spazi che rappresentano anche un patrimonio del Geoparco, Alessandra Casini, direttore del Parco delle Colline Metallifere. «Per noi questo recupero rappresenta un altro tassello del Master plan del Parco. È un bellissimo regalo di compleanno: proprio in questi giorni nasceva il nostro parco e da allora nelle Colline Metallifere sono stati davvero tanti gli interventi realizzati; questo di Scarlino Scalo è il più recente e ai aggiunge ad un percorso iniziato 12 anni fa».
Ieri intanto dal Geoparco è stato inviato ad Europarc il dossier di candidatura per la Carta Europea del Turismo Sostenibile. «Si tratta di un altro passo verso la certificazione del processo partecipato della Cets – ha commentato la direttrice Casini -. Fino a questo momento è stata una bellissima esperienza e credo che non può far altro che migliorare».
Un po’ di storia dell’ex cantiere Solmine – L’edificio faceva parte della rete di siti, strutture e immobili che contribuivano a definire il ciclo produttivo minerario della società Montecatini. La stazione di Scarlino era uno dei punti di arrivo e di smistamento della pirite, estratta dalle miniere della zona. L’immobile fungeva da magazzino e da officina. Dopo vari decenni di abbandono, i Comuni delle Colline metallifere hanno iniziato un’opera di recupero dei siti produttivi, finalizzata alla realizzazione del Parco Tecnologico minerario. «Questo edificio – si legge in una nota degli architetti che hanno lavorato al progetto di recupero – è un primo esempio di riconversione della dismessa attività mineraria, in esso si possono ammirare le tecniche costruttive industriali di metà secolo scorso. Il progetto di recupero, lasciando inalterata la tipologia architettonica e valorizzando i materiali in esso contenuti, trasforma uno spazio aperto e indifferenziato in un luogo di ritrovo e di socializzazione, adatto per conferenze, sala di riunioni, centro per i giovani e per le associazioni del territorio».
(per ingrandire cliccare sulle foto)
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