di Barbara Farnetani
GROSSETO – È stata una lunga e complessa indagine quella che ha portato all’arresto di due giovani di 20 e 22 anni colpevoli di aver picchiato e ferito al volto con una bottiglia un uomo per rubargli il portafogli. I fatti risalgono all’ottobre del 2013, quando un uomo si era recato alla Questura dopo aver subito un’aggressione.
L’uomo aveva raccontato che la sera prima si era recato alla stazione di Grosseto. Qui aveva contattato un giovane e con lui aveva concordato un rapporto sessuale a pagamento. Il ragazzo aveva però chiesto all’uomo di ripassare più tardi. Dopo un’ora l’uomo era tornato, aveva caricato il giovane in auto e i due si era appartatati in una stradina fuorimano. Iniziati i primi approcci l’uomo aveva notato che dietro di loro era sopraggiunta un’altra vettura, da cui era sceso un’altro ragazzo. Il giovane era sceso e aveva aperto la portiera del guidatore afferrando e strattonando la vittima fuori dalla macchina colpendolo violentemente al volto con una bottiglia che gli aveva procurato varie lesioni. L’uomo era rimasto a terra tramortito mentre i due si impossessavano del portafogli che era stato riposto nel pianale, e fuggivano assieme sulla seconda auto.
Le indagini della Squadra mobile della questura si sono poi concentrate sui due giovani rumeni di 20 e 22 anni, per cui questa mattina sono state emesse le misure cautelari: per il più grande dei due sono scattati gli arresti domiciliari con la prescrizione del braccialetto elettronico, mentre per l’altro il divieto di dimora nel comune di Grosseto. Durante le perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei due, a Grosseto e Roma, gli agenti hanno poi rinvenuto numerosi cellulari ed orologi sui cui sono in corso accertamenti e un’arma bianca, una sorta di stella a quattro lame da arti marziali, illegalmente detenuta. È possibile che i due avessero già usato questo stratagemma per abbordare le future vittime e che in qualche caso i rapinati neppure denunciassero la cosa cviste le modalità di approccio avute con i ragazzi.