MASSA MARITTIMA – Il sindaco del Comune di Massa Marittima,interviene sulla questione della rinuncia al progetto SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati): «in un momento di grave difficoltà delle fasce più deboli della popolazione – spiega- un periodo in cui aumenta la necessità di servizi sul sociale e contributi alle famiglie così come la richiesta per emergenza abitativa, sarebbe irresponsabile da parte di questa Amministrazione accollarsi da sola un progetto oneroso che esula dalle tipiche funzioni dell’ente. Parlo di un progetto di accoglienza che era stato approvato nel 2013, precisando che la quota di compartecipazione non avrebbe dovuto gravare sulle risorse finanziarie dell’ente, bensì sulla valorizzazione di risorse umane, finanziarie e strumentali contabilizzate tramite la Società della Salute Colline Metallifere».
«Ora è bene osservare che il noto futuro incerto della Sds non ci dà certezza sul suo sostegno e sulla stessa sua futura esistenza – prosegue Lidia Bai -. Rileviamo inoltre che la Società della Salute che avrebbe dovuto fornire il sostegno logistico al Comune nella fase di eventuale attuazione del progetto, non ha mai deliberato su questo. Massa Marittima si è distinta nell’accoglienza ai profughi in una fase di grave emergenza nazionale e ciò non toglie che in caso di necessità possa tornare a far fronte a tale problematica, ma in questo momento in cui le difficoltà dei cittadini aumentano ed il Comune è tenuto a rispettare il patto di stabilità ponendo un limite alla spese correnti, l’ente non può accollarsi un cofinanziamento di 70.000, 77.000 e 77.000 Euro per i prossimi tre anni, a fronte di un contributo ministeriale che ha tra l’altro sempre tempi di liquidazione incerti. Ciò per i motivi sopra detti che potrebbero mettere in difficoltà l’ente e gli eventuali fornitori di beni e servizi che dovrebbero attendere la disponibilità di risorse per essere pagati. Queste sono le motivazioni per cui la Giunta ha ritenuto opportuno rinunciare al progetto che presentava contorni incerti, prima che ne venisse ufficialmente comunicato l’eventuale finanziamento, in modo da non pesare così sul bilancio dell’ente e di conseguenza sui cittadini».