FIRENZE – Domenica 2 marzo dalle 8:30 alle 18:30 si svolgerà a Firenze il X Incontro Nazionale di Archeologia Viva, uno degli appuntamenti più importanti del settore, organizzato dalla prima grande rivista scientifica italiana dedicata alle scoperte e alla riflessione sulla storia dell’uomo. Nel corso del convegno sarà presentato il progetto “La musica perduta degli Etruschi”, importante e originale studio che la Rete museale della Provincia di Grosseto ha realizzato con finanziamenti regionali e provinciali, per indagare con rigore scientifico sulla musica degli etruschi.
A parlarne saranno l’etruscologa Simona Rafanelli, direttore scientifico del Museo Archeologico di Vetulonia, e il musicista Stefano Cocco Cantini, sassofonista di fama internazionale, due professionisti che dal 2012 collaborano al progetto proponendo un approccio innovativo alla materia. Fin’ora infatti, gli studi sono sempre stati condotti da archeologi e musicologi, affrontare invece la materia direttamente con un musicista, per di più fiatista come erano per la maggior parte dei musicisti etruschi, porta alla luce aspetti nuovi che aprono la strada ad approfondimenti importanti.
In particolare i due esperti, grazie alla disponibilità delle Soprintendenze archeologiche (per il momento quelle della Toscana e della Campania), stanno studiando da vicino, dal punto di vista dei materiali e delle misure, gli strumenti afferenti al mondo etrusco conservati in vari Musei archeologici in Italia. Stanno emergendo ulteriori novità, molto significative dal punto di vista melodico/armonico, che aprono scenari inediti sulla conoscenza della musica etrusca e antica in generale e sulle potenzialità musicali di quegli strumenti. Il progetto prevede la ricostruzione di questi strumenti, secondo criteri scientifici innovativi, capaci di riprodurre, per la prima volta in assoluto, quelle note e quelle armonie rimaste sinora racchiuse nel silenzio delle immagini storiche.
La musica perduta degli Etruschi non è solo ricerca, ma l’attività di studio è accompagnata da momenti divulgativi e di dibattito come conferenze spettacolo, convegni, la pubblicazione di un testo e a breve di un documentario, che raccoglie tutte le novità emergenti dalle osservazioni sul campo e dalle ricostruzioni.