ISOLA DEL GIGLIO – “Sono all’isola del Giglio per contribuire all’accertamento della verità, mettendoci la faccia, come ho sempre detto”: lo ha dichiarato all’ANSA il comandante Francesco Schettino che da ieri sera si trova al Giglio per partecipare al sopralluogo in programma domani sul relitto della Concordia. “Sono qui – ha aggiunto Schettino che, da ieri sera ha preso alloggio sull’isola in vista del sopralluogo di domani – per assistere i miei consulenti impegnati negli accertamenti necessari a comprendere le cause e le dinamiche del mancato funzionamento di alcune apparecchiature”. Vedendo dal traghetto il relitto della Costa Concordia sullo sfondo dell’isola del Giglio “il comandante Francesco Schettino si è emozionato molto. Non ha detto parole precise ma è stato sicuramente provato sotto il piano emotivo”. Lo ha detto l’avvocato Domenico Pepe, difensore di Schettino, parlando con i giornalisti a Giglio Porto.
Insieme all’imputato sono giunti ieri sera in traghetto sull’isola per prepararsi al sopralluogo previsto domani mattina sulla nave. “Schettino è uomo di principi, è sempre stato una persona leale, quindi si può comprendere quanto gli possa essere costato venire a fare questo sopralluogo”, ha continuato l’avvocato Pepe. “D’altra parte è necessario sotto il profilo difensivo accertare determinate realtà, per cui, diciamo, l’ho quasi costretto a fare questo sopralluogo”. “E’ infatti importante – ha detto ancora Pepe – che il comandante possa riferire ai consulenti e, se necessario, al tribunale cosa si è verificato al momento del naufragio”.
Domani Schettino assisterà al sopralluogo al generatore d’emergenza, che la sera del naufragio non funzionò. L’apparato serve a gestire una serie di meccanismi della nave in caso di avaria fra cui i timoni, gli ascensori, i bracci meccanici per l’ammaino delle scialuppe, le pompe di sentina. La presenza di Schettino al sopralluogo, secondo l’avvocato Pepe “è un anticipazione di quello che dovrebbe essere il giusto processo in Italia riconoscendo a ciascuno il suo ruolo”. “E’ stata una cosa piuttosto pesante che va a inficiare un po’ tutto quello che volevamo accertare”. Così, oggi, l’avvocato difensore di Schettino, Domenico Pepe, parlando con i giornalisti a Giglio Porto ha commentato l’inchiesta della procura di Grosseto per frode processuale e violazione della nave sequestrata di cui sono accusati l’ex custode, ingegner Franco Porcellacchia, e il consulente tecnico di Costa Crociere spa, comandante Camillo Casella.
I due, secondo le indagini della procura di Grosseto, avrebbero agito sulla nave senza autorizzazione accedendo ad aree sequestrate come la sala del generatore d’emergenza, apparato che è oggetto della perizia aggiuntiva decisa dai giudici del processo dove è imputato Schettino. “Ho saputo solo ieri in udienza quello che è accaduto”, ha detto l’avvocato Pepe, ma “già nel precedente sopralluogo (del 23 gennaio scorso, ndr) ebbi modo di sottolineare che avevo rilevato che la nave non era più nelle condizioni in cui si era fermata qui al Giglio due anni fa. Erano stati effettuati dei lavori a bordo e chiesi al tribunale chi li avesse autorizzati. Per esempio sul ponte di comando il pavimento era stato tolto completamente, lo stato del luogo era mutato”.