GROSSETO – «Da due anni e più volte il Codacons aveva chiesto – pur nonostante il generale sequestro cui è sottoposta l’intera nave – l’apposizione di sigilli al locale del generatore di emergenza, alla plancia di comando e ad altri luoghi importanti della nave: le istanze sono state tuttavia sempre rigettate». È questo il commento dell’associazione consumatori in merito alle indagini della Procura su alcuni dirigenti Costa che sarebbero saliti a bordo il giorno prima del sopralluogo dei periti (nella foto il giudice Giovanni Puliatti il giorno del sopralluogo).
«Ora la Procura scopre che proprio il locale più importante ai fini degli accertamenti tecnici – quello che ospita il generatore d’emergenza – è stato violato ed apre un’indagine a carico di dirigenti di Costa Crociere – prosegue il Codacons -. Peccato la Procura e il Tribunale arrivino sempre in ritardo rispetto al Codacons… Alla luce degli ultimi fatti, sarà forse venuto il momento di sapere qualcosa anche in merito alla denuncia presentata mesi fa dall’associazione sui file falsificati relativi ai test di manutenzione del generatore di emergenza?»
«Intanto è stata ieri rigettata anche l’istanza del Codacons volta a chiedere la nullità delle operazioni peritali e la revoca per negligenza dei periti dall’incarico conferito loro dal Tribunale relativamente agli accertamenti sulle centraline degli ascensori, potenzialmente responsabili della morte di alcuni passeggeri – si legge ancora nella nota -: nonostante i periti non abbiano fatto nulla, costringendo al sopralluogo di domani in assenza della fondamentale perizia, e nonostante costoro abbiano illegittimamente escluso i consulenti tecnici da ogni partecipazione alle (inesistenti) operazioni peritali, il Tribunale ha rigettato l’istanza. Anche qui occorreranno probabilmente mesi perché il Tribunale comprenda che non per caso le cose stanno procedendo in questo modo».