GROSSETO – «Ultimamente sono giunte a Italia Nostra numerose segnalazioni riguardanti la pesca illegale a strascico lungo le coste della provincia di Grosseto, in particolare lungo la costa del Parco Naturale della Maremma». A parlare è Michele Scola, presidente della Sezione di Grosseto di Italia Nostra «Com’è noto, la pesca a strascico è un metodo consistente nel trainare sul fondo del mare una rete a forma di sacco conico la cui apertura è tenuta aperta in alto mediante galleggianti, mentre la parte bassa dell’imboccatura è piombata e spesso illegalmente munita di catene che raschiano il fondo del mare, distruggendo la flora e la fauna del fondale e facendo raccolta di tutti i pesci, buoni e non mangiabili. Il passaggio di simili reti sul fondo marino ha ovviamente effetti assolutamente distruttivi sull’ecosistema marino, tuttavia è vietato solo a profondità inferiori a 50 metri».
«Ogni notte, dal porto di Santo Stefano, partono dai cinque ai dieci pescherecci – prosegue Italia Nostra -, i quali si posizionano sulla fascia di mare profonda dai 30 ai 40 metri e si dirigono verso nord, costeggiando il Parco Naturale in violazione delle norme poste a tutela dell’area. All’altezza di Marina di Alberese la rotta delle imbarcazioni si avvicina ulteriormente alla costa, assestandosi su profondità anche inferiori ai 10 metri, e poi scorre lungo la costa verso nord, passando davanti alla foce dell’Ombrone, raggiungendo Marina di Grosseto e in parte proseguendo verso Castiglione della Pescaia. Italia Nostra invita pertanto le istituzioni responsabili a intervenire efficacemente a tutela del nostro patrimonio naturale, che, per una regione che vive di turismo qual è la Maremma, costituisce una risorsa irrinunciabile».