a cura di Daniela Belloni
ORBETELLO – Chi sia Dante, è ben noto alle persone di tutti i tempi, che in maniera più o meno dettagliata, hanno analizzato l’argomento sui banchi di scuola.
Ma non tutti sono a conoscenza del fatto che Dante e la sua Divina Commedia, siano stati interpretati in vari modi e, proprio perché all’interno di questa opera vengono trattati argomenti universali ed immortali, ogni interpretazione ha sì una angolatura diversa, ma ha comunque una teoria logica. E’ comunque da sottolineare che, per poter dare una corretta interpretazione di questa opera, è lo stesso Dante, nel suo Convivio, a dare ben quattro suggerimenti di analisi: letterale, allegorica, morale e spirituale.
Ed è stato questo l’argomento discusso da Miriam Parricchi, relatrice della seconda delle tre conferenze previste su questo sommo poeta: non andare semplicemente a fare un’interpretazione alla lettera, ma piuttosto scendere in profondità per scoprire ciò che questa opera cela veramente. Scoprire quindi la verità, sotto al fascino dei versi.
La poesia, a quei tempi, era utilizzata come mezzo per celebrare il Divino e per entrare in contatto con lui. Veniva definita anche come la lingua degli uccelli, quale metafora che stava ad indicare il linguaggio di tutti coloro che potevano salire in alto. Il poeta infatti, veniva considerato come il mediatore tra il popolo e Dio.
I primi commentatori della Divina Commedia, furono i figli dello stesso Dante, Jacopo e Pietro, nonché Boccaccio. Ma dopo aver studiato Dante seguendo cliché interpretativi ben specifici, una nuova luce è calata su questo poeta quando, si sono avviati gli studi di molti autori, da Ugo Foscolo a Giovanni Pascoli, da Luigi Valli a Francesco Perez, come tanti altri ricercatori che dal XIX secolo in poi, seguendo il pensiero della tradizione, hanno dato nuovi impulsi per vedere la Divina Commedia, sotto un diverso aspetto.
Ed è proprio con questo diverso aspetto, oltre al legame di Dante con i movimenti dei Templari e dei Rosacroce, che sabato 22 Febbraio alle ore 17.30, si conclude il ciclo di incontri organizzato dall’associazione Archeosofica di Grosseto in collaborazione con il Comune di Orbetello, presso la sala delle esposizioni (ex Frontone). Un incontro dove verrà spiegato come i movimenti dei Templari e dei Rosacroce, spesso non molto conosciuti dal grande pubblico, hanno segnato in modo profondo, non solo gli anni della vita e della poesia di Dante, ma l’intero periodo storico.