di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Una proposta di delibera, un’interrogazione e una richiesta di accesso agli atti. Sono i tre strumenti istituzionali che il Movimento 5 Stelle mette in campo sulla vicenda delle Farmacie Comunali Riunite. Due, invece, sono i concetti che alimentano l’azione: rilancio dell’azienda e partecipazione allargata nel formulare le proposte. L’appuntamento, in questo senso, è fissato per sabato 1 marzo, alle 10.30 nella sala Pegaso della Provincia, per un convegno sulle farmacie comunali, come sono e come potrebbero essere, con la presentazione di esperienze innovative e nuovi orizzonti di una istituzione a servizio della cittadinanza. «Non sarà un convegno fine a se stesso – spiega il consigliere comunale Giacomo Gori (a sinistra nella foto) -, ma l’occasione per poter applicare un nuovo metodo di partecipazione in relazione alle proposte e alle esperienze di altre realtà che potrebbero essere applicate anche alla nostra. Per noi il dialogo è sempre stato il punto di partenza dell’approccio e abbiamo sempre operato in maniera costruttiva, per questo precisiamo che non c’è stata nessuna attività di delegittimazione sul caso della mancata vendita delle farmacie comunali».
Tornando alla proposta di delibera, invece, il Movimento 5 Stelle chiede la riacquisizione da parte del Comune dell’intero capitale sociale di FCR e al tempo stesso di operare un’attenta analisi aziendale che consenta di esprimere valutazioni sui margini di economicità dell’attività svolta dalla società, anche in termini di rinnovamento e rilancio della governance dei servizi. «Le farmacie comunali riunite in questi anni hanno galleggiato – osserva Claudio Fiori (al centro nella foto) -, ma sarebbe bene che tornassero a navigare. L’avvento del socio privato Codifarma non ha prodotto giovamento, quindi riteniamo che ci siano enormi margini di miglioramento sulla gestione dell’azienda».
Molti, invece, i punti dell’interrogazione consiliare che vanno dagli acquisti merce, all’assegnazione di assistenza informatica ad una ditta di Ravenna, passando per le operazioni inventariali assegnate ad esterni senza personale non competente e giungendo ai furti subiti, piuttosto ingenti, relativi alla mancanza di un sistema antitaccheggio. «Osservazioni semplici – precisa Roberto Fanti (a destra nella foto) -, ma che palesano forti criticità. L’interrogazione non nasce su basi politiche, ma dalle persone, dipendenti e cittadini. Chiaro che al valore sociale delle farmacie deve essere affiancata una gestione economica adeguata, e allora chiediamo che almeno il Comune faccia il minimo indispensabile. Quello, in pratica, che farebbe ogni buon padre di famiglia a livello di gestione di un’attività di proprietà, visto che il socio di maggioranza è proprio il Comune».
In sintesi, secondo il Movimento 5 Stelle, c’è tanto lavoro ancora da fare, in primis per togliere le barriere che ci sono tra istituzioni e cittadini. Si parte dalle farmacie comunali, ma l’intento è quello di coinvolgere sempre di più i cittadini, fino ad arrivare al cambiamento della gestione delle pubbliche amministrazioni.