di Daniele Reali
GAVORRANO – Arriva in tarda serata la sentenza dei giudici della quinta sezione del Consiglio di Stato. La notizia era ormai già stata anticipata nel pomeriggio dopo i rumors arrivati dalla capitale: Gavorrano non tornerà alle urne e Eisabetta Iacomelli tornerà al suo posto da sindaco dopo quasi cinque mesi di commissariamento (in basso i festeggiamenti per la vittoria alle elezioni del 2013).
I giudici della quinta sezione hanno accolto il ricorso presentato dalla lista Iacomelli e bocciato invece quello della lista Borghi. A rendere tutto ufficiale la pubblicazione sul sito istituzionale dell’organo giurisdizionale che ha l’ultima parola nelle controversie amministrative e in questo caso specifico in materia elettorale.
La sentenza attesa per più di tre settimane, da quel 21 gennaio, giorno dell’udienza a Palazzo spada, è stata depositata soltanto ieri. Il collegio giudicante formato da Carmine Volpe (Presidente), Carlo Saltelli (Consigliere), Manfredo Atzeni (Consigliere Estensore), Nicola Gaviano (Consigliere) e Fabio Franconiero (Consigliere) ha di fatto ribaltato la sentenza con la quale il Tar della Toscana lo scorso 26 settembre aveva annullato le elezioni di maggio 2013. Elezioni invece ritenute valide dal Consiglio di Stato che ha dunque messo la parola fine ad una lunga querelle iniziata già a giugno 2013 quando la lista Borghi presentò ricorso contro il voto a Gavorrano aprendo di fatto una fase di incertezza che si è chiusa soltanto ieri.
La novità del Consiglio di Stato – La vera novità che è emersa dalle motivazioni della sentenza di ieri su Gavorrano e sugli altri due comuni direttamente coinvolti nella vicenda, Tricarico (Basilicata) e Valenzano (Puglia), riguarda l’interpretazione della ormai nota legge 53 del 1990 che disciplina la presentazione delle liste elettorali. Di fatto per i giudici, e q eusto punto in modo definitivo, i consiglieri e gli assessori provinciali possono autenticare le firme per la presentazione delle liste in competizione elettorali comunali. In modo chiaro questa impostazione è stata ribadita nelle tre sentenze di ieri e in modo inequivocabile. L’unico limite che rimane al “potere di autentica” riguarda il territorio: è sufficiente che il consigliere o l’assessore provinciale siano eletti nella provincia dove si trova il comune che va al voto. In altri termini, Cinzia Tacconi, assessore della provincia di Grosseto, aveva la facoltà nel 2013 e anche la competenza per autenticare le firme necessarie per la presentazione della lista elettorale del “Centrosinistra Unito per Gavorrano” che aveva come candidata sindaco Elisabetta Iacomelli.
Due ricorsi per Gavorrano – Come era noto la vicenda di Gavorrano anche rispetto a quella degli altri comuni interessati da caso delle firme autenticate da consiglieri provinciali era un po’ più complicato. A Gavorrano infatti dopo la sentenza del Tar sono stati presentati due ricorsi. Uno, quello che è stato accolto, della lista Iacomelli e il secondo quello della lista Borghi. Questo secondo ricorso è stato «dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse». Borghi e i candidati della lista “Gavorrano Bene Comune” avevano chiesto il subentro. In pratica si chiedeva di accogliere la decisione del Tar sull’annullamento della lista Iacomelli e di far subentrare Massimo Borghi come sindaco e i suoi consiglieri come maggioranza in luogo di quelli della lista “Centrosinistra Unito”. Ricorso che è stato dichiarato improcedibile, come detto, e di fatto bocciato anche perché in antitesi con quella che era l’impostazione del Consiglio di Stato.
Gli altri comuni – Otto in tutto i comuni che fino a ieri erano invischiati nel “caso Gavorrano”. Oltre al comune maremmano la stessa situazione di era verificata anche a Tricarico (Basilicata), Valenazno e Molfetta (Puglia), Maddaloni, Marcianise, San Felice a Cancello e Lusciano (Campania). A questo punto dopo le sentenze di ieri in questi otto comuni continueranno ad amministrare i sindaci che sono stati eletti nell’ultimo turno delle amministrative (nella foto da sinistra il sindaco di Molfetta Paola Natilicchio, il sindaco di Valenzano Antonio Lomoro, il sindaco di Gavorrano Elisabetta Iacomelli).
Per consultare il testo integrale della sentenza: LINK