di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Le associazioni non ci stanno e sulla vicenda della testa di lupo appesa ad un palo, prima di essere esposta da ignoti in una rotatoria di Scansano, prendono posizione. Il fronte è compatto, Coldiretti, Cia e Confagricoltura sono dello stesso avviso: «il gesto è da condannare, ma non possiamo per questo boicottare i prodotti della Maremma». Si cerca una soluzione al problema, ma al tempo stesso anche risorse in modo che gli allevatori non restino isolati e si verifichi un abbandono diffuso del territorio, con conseguenze ambientali rilevanti. «L’episodio rappresenta un atto di bracconaggio, dal quale le nostre associazioni prendono le distanze – spiega il presidente di Coldiretti Grosseto Francesco Viaggi (a destra nella foto) -. Capiamo l’esasperazione e il dramma che vivono gli allevatori, ma siamo anche consapevoli che l’unica strada percorribile è quella dei progetti Medwolf e Ibriwolf. Vogliamo la tutela del lupo, ma soprattutto quella delle greggi. Siamo per la biodiversità e speriamo in una convivenza».
Le problematiche degli allevatori, in ogni caso, non passano inosservate: «Da 20 anni abbiamo detto che i predatori, lupo compreso, erano un problema per gli allevatori, ma non siamo stati ascoltati – osserva Antonfrancesco Vivarelli Colonna (al centro nella foto), presidente di Confagricoltura Grosseto -, gli strumenti in nostro possesso non preservano dagli attacchi, ma servono a capire la situazione. I lupi ci sono e non sempre le gabbie o i dissuasori acustici possono funzionare, occorre una tutela diversa in favore dell’allevatore».
Anche Enrico Rabazzi (a sinistra nella foto), presidente Cia Grosseto, non si sottrae alla problematica e prende posizione: «Se abbiamo una bella Maremma è anche grazie a chi, come gli allevatori, ha mantenuto il territorio – precisa -. La predazione è la goccia che fa traboccare il vaso in relazione alla crisi economica. La Lav è uno dei primi responsabili di episodi come quello di Scansano. Quando si arriva alla negazione del fenomeno della predazione che a loro dire non esiste, si originano gesti estremi». Le associazioni, in ogni caso, continueranno a battersi in favore degli allevatori, per questo uno dei prossimi appuntamenti è fissato in Regione, dove si spera di raccogliere risorse utili per fronteggiare il problema.