FOLLONICA – No alla svendita della Colonia Marina Luigi Pierazzi, e sì ad un recupero della struttura. Lo dice Andrea Benini, candidato alle primarie del Pd per il comune di Follonica. «La proposta avanzata da alcuni di vendere lo storico edificio è semplice, o meglio semplicistica. L’inserimento di un tale immobile sul mercato in un periodo di crisi come quello che sta attraversando l’Italia e con tutti i vincoli urbanistici che lo caratterizzano, richiederebbe molto tempo a meno che, questo è chiaro, non pensiamo ad una svendita dell’edificio che poi danneggerebbe le già esigue casse comunali. Il progetto del Parco Centrale ha dimostrato e dimostra, come invece sia possibile dare nuova vita a luoghi chiave della città utilizzando finanziamenti europei e regionali».
«La prossima legislatura – continua Benini – sarà necessariamente quella delle scelte: riteniamo di poter mettere in campo progetti seri di lungo respiro che arricchiscano il patrimonio civico, sociale e anche economico di Follonica, senza d’altro canto compromettere le casse comunali. La proprietà pubblica non può essere concretamente messa in discussione, occorre semmai ottimizzare la gestione della struttura: la Colonia torni a essere, come è sempre stata, la Casa delle accoglienze. Accoglienza al plurale per intendere un’accezione ampia del termine. Pensiamo ad un turismo assistito e sanitario, una tipologia di vacanza tipicamente destagionalizzata e in forte incremento a livello europeo. Valorizzando il tessuto medico-clinico del nostro comprensorio possiamo pensare di fare della Colonia il perno di una tipologia di turismo che si rivolge a soggetti che per ragioni di salute (anziani o disabili) o a causa di opportunità (gli sportivi) richiedono personale altamente qualificato per particolari terapie (come fisioterapia o talassoterapia) e strutture idonee, senza però rinunciare alla possibilità di viaggiare e soggiornare in un luogo suggestivo e piacevole. Altra funzione quella solidale: l’edificio è un luogo fondamentale per l’accoglienza svolta dalla Caritas per i più disagiati e senza fissa dimora. Sebbene abbia rappresentato e rappresenti una soluzione temporanea, si deve tracciare un’opportuna ottimizzazione dell’uso almeno fintanto che nuove strutture in cantiere non saranno completate».
«Ancora, pensiamo ad un uso culturale dello stabile: le associazioni del territorio sono il cuore pulsante del tessuto sociale e gli spazi della palazzina devono tornare ad essere vissuti tutto il giorno e tutti i giorni, con attività legate alla musica, al teatro, all’educazione, pensiamo alla scuola di musica, all’università della terza età per citarne alcune – afferma ancora Benini -. La Colonia deve rimanere uno spazio per i bambini: riprendendo alcune esperienze di successo del passato intendiamo favorire attività anche per il periodo invernale che possano avviare la costituzione di un vero “Polo per il bambino” (0-12 anni) in grado di supportare le richieste delle famiglie».