di Sabino Zuppa
GROSSETO – La rinascita di uno sportivo grossetano passa metaforicamente da due elementi imprescindibili come l’acqua ed il fuoco. Proprio così, la nuova carriera di preparatore nel mondo dell’ippica del grossetano Erik Fumi sembra dipendere dalla velocità di Fire and Ice, un giovane purosangue di tre anni che ha fatto la sua prima apparizione all’ippodromo del Casalone di Grosseto giungendo secondo in una delle corse del programma odierno.
Erik Fumi, rampollo di una dinastia dell’ippica maremmana, che ha visto anche il nonno Edo, il padre Tebaldo e lo zio Rolando calcare la pista della via Aurelia Antica, era stato vittima di un grave incidente di gara all’ippodromo di Livorno, nell’estate 201: ma il coma, il ricovero in ospedale e la lunga convalescenza non erano riusciti a cancellare una passione che sta adesso ripartendo nonostante la grave crisi dell’ippica nazionale (nella foto Erik Fumi al tondino del dissellaggio con sullo sfondo Fire and Ice).
Erik e Fire and Ice si erano incontrati quasi per caso la scorsa estate, quando l’allevatore del giovane purosangue decise di regalare all’ex-fantino grossetano un puledro che era rimasto invenduto: da quel giorno allenamenti mattutini quotidiani, due corse all’ippodromo di San Rossore di Pisa con un quarto posto in carniere e la validissima piazza d’onore di questo pomeriggio sui 1.750 metri del premio Vetralla dove l’interpretazione del cavallo è stata lasciata al jockey grossetano di “famiglia”, Marco Biagiotti.