GROSSETO – La campagna messa in campo dalle tre associazioni di categoria degli agricoltori contro gli attacchi alle greggi non è piaciuta a Legambiente. Ad intervenire è Angelo Gentili, della segreteria nazionale del cigno verde (nella foto il manifesto che viene contestato da Legambiente).
«Pur sostenendo le ragioni degli allevatori, che rappresentano un presidio fondamentale per il territorio, soprattutto in un momento così difficile, – dice Angelo Gentili – riteniamo che la campagna organizzata dalle associazioni di categoria (tramite affissione di manifesti in città) sia forviante nel descrivere il fenomeno delle predazioni. Soprattutto per la presenza, accanto all’immagine dell’agnello straziato, della frase generica “campagna contro i predatori”».
«Così facendo, infatti, al di là delle buone intenzioni, si fomenta anche l’utilizzo di metodi sbagliati e non legali per risolvere la questione. È invece fondamentale salvaguardare il lupo, specie protetta e tutelata dalla legge, e allo stesso tempo gli allevatori tramite l’utilizzo di misure di prevenzione (dalle recinzioni ai dissuasori, fino all’utilizzo di cani da guardiania) come previsto dai progetti Medwolf e Ibriwolf. Così come servono immediatamente i contributi da parte della Regione per lo smaltimento delle carcasse e per risarcire i danni».