di Barbara Farnetani
GROSSETO – 70 potenziali donatori, e accordi con Avis, Fratres, Fides e Croce rossa. Il 2013 è stato un anno importante e denso di attività per l’Admo maremmana. «Questi accordi fatti a livello nazionale, questi binomi – afferma il presidente provinciale Fausto Brandi – in particolar modo quello con Avis, hanno consentito di aumentare notevolmente il numero dei donatori. Siamo passati dai 10-12 del 2011 ai 70 dell’anno appena trascorso».
Tanti i cambiamenti e tante le iniziative fatte e da fare. Il cambio di sede in primis, in via Varese 12 e poi le tante presenze in piazza, la colomba per la vita, il secondo memorial Sergio Petri, il campionato trapiantati, il panettone per la vita e il 25 aprile, come da tradizione, la vendita delle piantine a Pereta. Ma soprattutto è stato studiato un modo per moltiplicare le sedi Admo nella provincia: in tutte le sedi Avis potranno nascere degli Admo Point, punti informativi e di ascolto per chi si vuole avvicinare alla donazione. È nata anche una collaborazione con Adisco regionale e provinciale.
«Ho fatto una promessa a Sergio Petri prima che morisse – aggiunge Brandi – che avremmo lavorato sempre in prima persona, io e tutto il consiglio, che non avremmo delegato. Anche per questo la sezione maremmana è tenuta in grande considerazione dai vertici dell’associazione, ed è coinvolta nel consiglio nazionale di Admo federazione». Fausto Brandi diventerà presto il coordinatore regionale per la manifestazione “Hei tu! Hai midollo?” giornata nazionale di sensibilizzazione alla donazione. «Petri ha fatto tanto, gettando solide fondamenta e una base su cui ora noi stiamo costruendo» precisa Brandi.
Tanti gli eventi anche per il 2014: il 29-30 marzo tornerà la colomba per la vita, il 25 aprile la vendita delle piante non solo a Pereta, e poi una serie di concerti con gli Studio 2 che si esibiranno in varie piazze. Per quanto riguarda i donatori, già a gennaio c’è stato un buon avvio «Dovremmo giungere presto a 80». Tanto più che la procedura è meno invasiva di quel che si crede: per stabilire se si è un potenziale donatore basta un prelievo di sangue (e presto potrebbe essere ancora più semplice). Se poi sarà trovata una compatibilità, le possibilità saranno due, o il prelievo dall’osso iliaco, previa anestesia, o per eferesi, ossia una macchina che vaglia il sangue e lo separa dal midollo. «Non ci sono pericoli, perché si viene seguiti passo passo da un centro medico – precisa Brandi – l’unico strascico è un po’ di spossatezza nella giornata. Come dopo un giorno di intenso lavoro».