GROSSETO – Sembrava un centro massaggi orientale, e invece dietro a quei vetri oscurati si praticava il mestiere più antico del mondo. Questa mattina la Guardia di Finanza ha fatto irruzione nell’esercizio commerciale nel pieno centro cittadino, a Grosseto, denunciando tre cinesi per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Nella struttura venivano applicate anche tecniche di fidelizzazione dei clienti, come in un moderno supermercato, i fruitori venivano muniti di una fidelity card che garantiva, ogni dieci, una prestazione gratis. Le fiamme gialle hanno anche perquisito numerose abitazioni riconducibili ai tre cinesi, risultati responsabili, a vario titolo, di aver allestito e gestito i locali destinati all’attività illecita, nonché di aver reclutato il personale da destinare a tale scopo. Le perquisizioni, effettuate a Grosseto, in Liguria, Emilia Romagna e Piemonte, hanno visto anche l’impiego di unità cinofile della Guardia di Finanza.
L’attività investigativa, supportata da riscontri tecnici, pedinamenti ed appostamenti, ha consentito di accertare la reale attività svolta dal finto centro massaggi che, tra l’altro, reclamizzava allusivamente i servizi forniti sia su internet che attraverso volantini pubblicitari. In particolare dalle indagini è emerso che nel corso della seduta di massaggio le operatrici proponevano ai clienti una serie di “prestazioni aggiuntive”, con tanto di listino prezzi. Il sequestro preventivo dei locali destinati all’attività è stato disposto dal G.I.P. del Tribunale di Grosseto, su proposta della locale Procura della Repubblica di Grosseto che ha coordinato le indagini svolte, congiuntamente, da Guardia di Finanza e Polizia Municipale.