di Daniele Reali
FOLLONICA – Ha scelto il quartiere di Senzuno per presentarsi, il quartiere che nacque con i pescatori e che ha mantenuto ancora oggi una sua identità precisa. È anche questa la Follonica di Cinzia Tacconi (nella foto), assessore provinciale alla cultura, che da oggi è ufficialmente uno dei candidati in lizza per le primarie del centrosinistra. 54 anni, al suo secondo mandato a Palazzo Aldobrandeschi, e con un passato da consigliere provinciale e da segretario dei Ds nei primi anni 2000, Cinzia Tacconi lancia la sfida per diventare la candidata sindaco di Follonica.
«Questa città ha bisogno di uscire dall’empasse con nuovi modelli di sviluppo – dice la Tacconi – e ha bisogno di ritrovare una compatezza come comunità che negli ultimi anni si è sfilacciata sempre di più».
«Perché dovrei essere più credibile di altri candidati?» aggiunge la Tacconi «Perché io posso mettere sul piatto i risultati che ho ottenuto: un esempio su tutti quello che come amministrazione provinciale abbiamo fatto per la scuola con l’adeguamento degli indirizzi degli istituti superiori. Scelte di cui ha beneficiato anche Follonica». Progetti concreti dunque come biglietto da visita per la Tacconi come le attività culturali promosse in questi anni dal suo assessorato e gli obiettivi raggiunti sul fronte del lavoro: «Abbiamo sperimentato – spiega la Tacconi – un nuovo modello alternativo alla cassa integrazione con aiuti alle imprese artigiane».
E il tema del lavoro diventa una delle colonne del futuro programma dalla candidata Tacconi. «Per rilanciare la città c’è bisogno di creare lavoro: possiamo farlo puntando sul turismo, facendo funzionare le strutture ricettive , creare eventi culturali e sportivi». Ma la visione della Tacconi prevede anche una nuova città aperta: «se ci sono in altri comuni esperienze positive possiamo farle nostre. Penso pe esempio a Scarlino e al protocollo con le banche per il credito alle imprese».
Tra le idee di quello che dovrà essere il suo programma ci sono lo sviluppo delle rinnovabili, la centralità dell’ex Ilva come contenitore di iniziative e non solo come polo espositivo, l’area scolastica all’interno del Parco centrale. Per quanto riguarda invece il tema dei rifiuti Cinzia Tacconi propone di estendere il “porta a porta” a tutta la città e definisce l’inceneritore «un impianto che con questo territorio non c’entra niente».
A posto con le firme e con la candidatura, la Tacconi ha confermato di aver firmato per la presentazione di un altro candidato, Gesuè Ariganello. «Non in vedo niente di male, come delegato Pd ho voluto dare la possibilità a Gesuè di candidarsi anche perché il Pd non deve avere paura del confronto. Deve essere un partito inclusivo». Meglio preoccuparsi di quello che succede all’esterno, spiega la Tacconi. «Ci dobbiamo preoccupare della lista civica che sta nascendo e che coagula gli scontenti e non di chi ha a cuore il Pd».
La sua esperienza di assessore terminerà in primavera. La provincia sarà commissariata e il mandato si concluderà. «Se perdo le primarie tornerò a lavorare in comune come ho fatto anche in passato». Ma in comune la Tacconi ci vorrebbe tornare lo stesso, anche se le primarie le vincesse. Vorrebbe farlo però da sindaco. Comunque vada il suo futuro sarà nel municipio di Largo Cavallotti.