di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Continua il botta e risposta a distanza tra i sindacati e la Rsu della ex Mabro. Questa volta è il turno delle tre sigle Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil che tornano sulla complicata vertenza della fabbrica di via Senese. I toni del confronto sono piuttosto velenosi, segno evidente che la battaglia condotta per la salvaguardia dei posti di lavoro sta portando sempre più all’esasperazione delle parti in causa. «La situazione è drammatica, ed è sotto gli occhi di tutti – precisano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil -, faremo l’impossibile per provare ad evitare il fallimento della Mabro, anche se è difficilissimo lavorare seppelliti da una valanga di insulti e di accuse infamanti alle quali risponderemo a tempo debito ed in maniera adeguata. Come funziona la Prodi bis lo sanno tutti e tutti conoscono l’elemento di debolezza dato dal fatto che è stata chiesta dai lavoratori e non dal datore di lavoro, banalizzare la sua concessione in questo stato delle cose, se non in malafede, è quanto meno sconcertante. Osserviamo senza sorpresa che questo gruppo di lavoratrici piace sempre più ai partiti e movimenti della sinistra estrema, ma ha perso il consenso nella città, tra le istituzioni ed anche all’interno dell’azienda dove avevano una maggioranza schiacciante che adesso non c’è più».
«La facciano anche finita di fregiarsi con questa e quell’altra sigla sindacale: 140 iscritti alla Filctem Cgil, c’erano una volta, e dentro le maestranze che sono rimaste iscritte a quell’organizzazione non tutte la pensano come loro – precisano ancora dai sindacati -. Qualcuno ha giocato ad alimentare una divisione tra lavoratori che oggi potrebbe risultare devastante per la sopravvivenza dell’azienda, si è giocato a riconoscergli ruoli inesistenti, da persone si sono creati personaggi che anche adesso andranno in televisione, ma non è stappando lo spumante o andando sul piccolo schermo che si copre un buco di milioni e milioni di euro e si inverte una situazione così drammatica».
Parole durissime che fanno seguito alla lettera aperta inviata nella giornata di ieri dalle Rsu: «Apprendiamo dalla lettera aperta inviataci che alla interminabile sequela di attacchi personali, a cui per adesso non sono mai seguite querele per rispetto delle 220 lavoratrici, si deve aggiungere quello al commissario giudiziale: incompetente secondo le Rsu e, guardando i commenti su facebook, anche in mala fede. Non ci interessa sapere se sono vere o meno le voci relative all’obiettivo fallimento, Cgil, Cisl e Uil lavoreranno per provare ad evitarlo, anche attraverso il possibile ingresso in Prodi bis. Questa è la linea della maggioranza dei lavoratori ed a questa linea ci sentiamo vincolati. Ci dissociamo dalle prese di posizione che verranno adottate nei confronti del commissario giudiziale – concludono i sindacati -, che con la massima competenza sta provando a salvarla questa azienda ed eventualmente nei confronti della magistratura a cui va tutta la nostra fiducia ed il rispetto dovuto».