GROSSETO – Conformata la squalifica a Claudio Buso, l’allenatore dei giovanissimi del Casotto Marina che era stato allontanato dall’arbitro per essere entrato in campo durante una partita, nell’intento di soccorrere un ragazzo rimasto a terra svenuto dopo uno scontro di gioco, nella gara disputata l’11 gennaio. Nel comunicato ufficiale della Figc regionale si legge che: «Il ricorso non merita accoglimento. La commissione disciplinare riteneva necessario ai fini del decidere un approfondimento istruttorio e pertanto provvedeva a richiedere ed acquisire agli atti un supplemento da parte del direttore di gara, inoltrando le eccezioni ed i rilievi ipotizzati dalla reclamante. L’arbitro nella risposta chiarisce di non aver immediatamente percepito la rilevanza dello scontro e le preoccupazioni dell’allenatore provvedendo effettivamente a sanzionarne l’indebito ingresso. Solo successivamente ha verificato la sussistenza dell’infortunio ed ha tutelato i giocatori permettendone le cure. Entrambi gli atleti hanno lasciato il terreno di giuoco uscendo in modo autonomo. E’ evidente che lo scontro di gioco non è stato immediatamente percepito, nella violenza dell’impatto, da parte del direttore di gara come lo stesso effettivamente ammette».
«E’ altrettanto palese che, forse perché fuorviato dall’affetto nutrito per i suoi calciatori, anche l’allenatore abbia reagito in modo inadeguato e sproporzionato rispetto alle reali conseguenze dell’infortunio – precisa la Figc -. Orientano in tal senso, le valutazioni di questa commissione, le oggettive risultanze mediche contenute nel referto del Pronto Soccorso del nosocomio nel quale il calciatore ha avuto ingresso, con un codice giallo, per il trauma subito. Il Medico nell’atto, pur attestando le breve perdita di coscienza, declassa la priorità a codice verde e, senza ritenere necessario nessun approfondimento diagnostico, prescrive solo tre giorni di riposo con ciò fugando qualsiasi valutazione emergenziale erroneamente attribuita al fatto. L’intervento dunque di Claudio Buso ed il suo ingresso in campo, seppur motivato da una oggettiva mancanza del direttore di gara, non trova altra giustificazione che una eccessiva preoccupazione, rivelatasi infondata, che lo ha indotto anche alla successiva intemperanza verbale».
Confermata quindi la squalifica di 45 giorni a Claudio Buso che commenta così l’accaduto: «Rimango senza parole davanti a questa decisione. Viene fatto riferimento ai colore dei codici di soccorso, quando in realtà di fronte alla dinamica dell’incidente, è evidente che l’arbitro non si è accorto della gravità dell’episodio. Non spetta a me stabilire di quale colore sia il codice di soccorso, soprattutto quando a terra c’è un ragazzo privo di sensi. Tutta questa vicenda ha assunto toni assurdi».