di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Emerge preoccupazione da parte dei rappresentanti sindacali di Abbigliamento Grosseto sul caso ex Mabro. L’azienda di via Senese messa al bando per la cessione, spinge ad una riflessione i dipendenti: «Abbiamo scritto queste nostre considerazioni alcuni giorni addietro, ma, non volendo essere accusati di aver fatto allontanare eventuali acquirenti, le rendiamo pubbliche solo dopo le fatidiche ore 12 del 27 gennaio, data di scadenza dell’invito a formulare offerte di acquisto della nostra azienda e prima di conoscerne l’esito – spiegano -. Noi partiamo dal principio che la legge Prodi bis non è un normale fallimento, ma deve tener conto principalmente dall’aspetto sociale e quindi riteniamo che la nostra vicenda non debba interessare solo pochi addetti ai lavori, ma che a fronte di un interesse collettivo tutti debbano essere a conoscenza di quanto sta avvenendo – proseguono le Rsu -. Sappiamo che non siamo ancora entrati nella gestione della Prodi bis, lo saremo solo quando il commissario avrà sciolto positivamente la riserva e, conseguentemente, il tribunale con proprio decreto dichiara aperta la procedura di amministrazione straordinaria».
Ecco allora emergere i primi significativi dubbi sul bando: «Ci siamo ripetutamente chiesto il perché di questo bando, che salta tutte le funzioni attribuite dalla legge al Ministero, che non sono di poco conto trattandosi di scelte di politica industriale. Soprattutto abbiamo rilevato che il bando non pone realmente un termine definitivo, il 27 gennaio, perché stabilisce che il commissario ha “…la facoltà di sospendere e/o interrompere la procedura…qualunque sia il suo stato di avanzamento…” e che “A procedura già avviata il commissario, a propria discrezione, potrà, in qualsiasi fase della stessa, ammettere alla procedura di vendita nuovi soggetti”. – spiegano i rappresentanti sindacali -.Quindi secondo l’ideatore del bando ci sarà chi avrà versato risorse ed avrà preso impegni da mantenere per almeno sei mesi e chi invece interverrà a sorpresa, senza versare un euro, non assumerà impegni e, inoltre, giocherà a carte coperte mentre gli altri concorrenti avranno scoperto le proprie. Con il bando così fatto è chiaro che i giochi veri avranno inizio solo dalle ore 12 del 27 gennaio».
«Allora ci chiediamo perché è stato emanato tale bando, visto che le concrete prospettive di recupero dell’equilibrio economico delle attività potranno essere verificate solo dalla successiva e più libera trattativa. Ma soprattutto ci chiediamo quali sono i motivi per cui il commissario non decide di sciogliere questa maledetta riserva per far si che venga pienamente applicata la normativa della Prodi bis e poste uguali e trasparenti condizioni per tutti i soggetti interessati alla acquisizione – aggiungono -. Inoltre se per ora non vi fossero pretendenti, il commissario non potrà certamente sostenere che la nostra azienda non presenta concrete possibilità di recupero, viste le condizioni capestro poste che scoraggiano manifestazioni di interesse in questa prima fase».
La riflessione più amara riguarda comunque il problema cassa integrazione, evidentemente non del tutto risolto: «Siamo convinti che questo mancato avvio della Prodi bis influisce negativamente sulla nostra cassa integrazione. In merito abbiamo ricevuto garanzie a mezzo stampa dal presidente della Regione, dall’assessore regionale alle attività produttive, dai segretari delle organizzazioni sindacali. Ovviamente ci auguriamo che tutto finisca bene e che in settimana arrivi la cassa integrazione dell’intero, non sino al 12, mese di dicembre, ma sinora la sola certezza è che il pagamento dell’ultimo mese dello scorso anno è stato bloccato – affermano le Rsu -. Sappiamo che il diritto alla cassa integrazione è certo se entriamo a tutti gli effetti nella gestione della legge Prodi ed è invece incerto, causa le sciagurata riforma Fornero, nel periodo di limbo conseguente alla decisione del commissario di non sciogliere ancora la riserva, ma a fronte delle dichiarazioni degli autorevoli personaggi citati, confidiamo di ricevere il mese di dicembre entro questa settimana. Se invece esistono problemi che vengano detti subito, senza ulteriori ritardi».