Torna l’appuntamento con la rubrica de IlGiunco.net “Hello Web, la comunicazione al tempo di internet”. «Non siamo un Paese per internet. 5.300 euro di multa a un piccolo imprenditore che ha dato la possibilità ai suoi avventori di fruire di 4 Ipad».
a cura di Marco Gasparri*
In un momento di crisi come questo ogni imprenditore tenta di attrezzarsi per offrire un servizio migliore e maggiormente attrattivo alla propria clientela. Questo è successo anche a Asti, dove un gestore di una piadineria ha messo a disposizione della propria clientela quattro Ipad per leggere il giornale, sfogliare le proprie pagine facebook o internet in attesa della piadina.
Peccato che la Guardia di Finanza di Asti lo scorso 16 gennaio abbia contestato al proprietario di “Gina la Piadina” di aver violato l’art. 110 del Testo Unico delle leggi in materia di pubblica sicurezza. La norma che disciplina la messa a disposizione del pubblico di apparecchi da gioco, per i quali si richiede una speciale licenza. È la storia di ordinaria burocrazia in cui è incappato Roberto Cairo, 49 anni, commerciante astigiano.
Secondo gli agenti della Guardia di Finanza, dunque, mettere a disposizione gratuitamente dei propri clienti un tablet per ingannare l’attesa sarebbe come gestire un bar con slot machines a pagamento.
Ecco quindi che lo sventurato commerciante si ritroverà a dover pagare allo Stato una multa di ben 5.332 euro – 1.333 euro per ogni apparecchio. Insomma lo stesso Stato che pubblicizza il gioco d’azzardo in bar e locali alla fine ha tassato chi ha avuto la malaugurata idea di mettere a disposizione della propria clientela quattro semplici tablet per leggere il giornale.
Badate bene la “colpa” di ciò non è ne del gestore, ne, tanto meno della Guardia di Finanza che ha semplicemente fatto rispettare una legge. Una legge scritta tanto male, al pari delle migliaia che esistono nel nostro paese, da consentire errori di valutazione a chi è chiamato a farla rispettare ogni giorno.
Questa situazione purtroppo è ancora più grave quando si parla dei temi dell’innovazione poiché chi è chiamato a scrivere le leggi è affetto da una gravissima condizione di analfabetismo informatico da far confondere un semplice tablet (un mezzo al pari di un telefonino!) con un videogame! E’ ovvio dall’ Ipadsi può accedere anche a dei videogiochi, su cui però non guadagna nulla ne lo Stato ne il povero gestore. Dal tablet, però, si può accedere anche ai giornali ed all’informazione in generale mettendo in contatto il cliente della piadineria con il mondo!
Gina la Piadina ha tentato di offrire un servizio illuminato e moderno, ha abolito la carta dei quotidiani ed ha offerto, in modo semplice, la possibilità di guardare al futuro sensibilizzando i propri avventori alle tecnologie digitali. Peccato che l’abbia fatto in un Paese Governato da una classe dirigente vecchia e non pronta ad un salto generazionale di questo genere.
SIAMO UN PAESE PER VECCHI. Non siamo un Paese per Internet!
Non è più possibile pensare a un’economia dove ogni prescrizione legislativa ha come obiettivo attirare nella trappola della sanzione. Un sistema difficile da interpretare per chiunque abbia voglia di investire nella piccola iniziativa privata. Stiamo chiudendo le strade del lavoro e della libera iniziativa sia ai giovani sia a chi ha perso il lavoro e vuole reinventarsi.
* Marco Gasparri (nella foto in alto) è Direttore di Studio Kalimero, agenzia di marketing e comunicazione. Presidente dei Giovani Imprenditori di CNA si impegna da sempre nella divulgazione del sapere legato alla comunicazione, al marketing, al software libero.