GROSSETO – Gli agricoltori toscani insieme per un’agricoltura competitiva: dall’assemblea della Confederazione italiana agricoltori di Grosseto tenutasi oggi a Grosseto è emersa la necessità di un rilancio del settore per uscire dalla crisi economica e sociale, basato sull’equilibrio territoriale e ambientale e la coesione sociale.
Questo il tema di base della relazione del presidente uscente Enrico Rabazzi e intorno cui ha ruotato il dibattito. “Il territorio della provincia di Grosseto costituisce un valore unico e inestimabile – ha affermato il presidente Cia – che tanti conoscono, ma non sufficientemente valorizzato per i suoi prodotti tipici, e con notevoli potenzialità. Gli agricoltori svolgono da sempre una funzione di manutenzione e conservazione del territorio fondamentale, ma per obblighi e vincoli legislativi rischiano spesso di vederne limitato il proprio sviluppo imprenditoriale e produttivo. La Cia pertanto s’impegna a coinvolgere le istituzioni nella semplificazione burocratica e procedurale per gli adempimenti delle aziende agricole. L’azione svolta dai Consorzi di bonifica, dopo la recente riforma introdotta nella Regione Toscana, spesso è riconosciuta solo per il loro costo, mentre l’azione che spetta loro dovrebbe essere prevalentemente di prevenzione e tutela del territorio, e in tale direzione le imprese agricole potrebbero essere coinvolte, con benefici notevoli sia per il territorio sia per l’imprenditore stesso».
«Così com’è fondamentale – continua Rabazzi – ridiscutere della risorsa acqua intesa come ricchezza per il territorio, la popolazione e tutte le attività produttive, ridefinendo le priorità di utilizzo in agricoltura, tenendo conto della destinazione finale delle produzioni (se per uso alimentare o no). La Cia rivendica, inoltre, il diritto di cittadinanza per le popolazioni delle aree rurali – afferma con forza il Presidente – vale a dire il diritto ai servizi socio-assistenziali, servizi pubblici, alle infrastrutture e all’accesso alla comunicazione, richiedendo una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni per la tassazione locale per servizi spesso inesistenti nelle aree rurali, ma che comportano un balzello talvolta più alto che per le aree urbane (quali i servizi indivisibili). Un particolare impegno incisivo e risolutivo deve essere ricercato per il problema degli ungulati e dei predatori, che provocano danni ingenti alle imprese agricole e problemi anche per la sicurezza dei cittadini: la soluzione deve tener conto di tutte le esigenze, senza penalizzare nessuno, ma nell’unica direzione che la soluzione sia definitiva».
Alla relazione è seguito il dibattito, con l’intervento di autorità locali (presente per la Provincia il presidente, Leonardo Marras, e l’assessore all’agricoltura, Enzo Rossi, l’onorevole Luca Sani, il sindaco del Comune di Roccastrada, Giancarlo Innocenti) che hanno ribadito il ruolo fondamentale dell’agricoltura per lo sviluppo economico dell’intera società.
Oltre ad Enrico Rabazzi, riconfermato alla presidenza della Cia nella sua nuova veste di presidente imprenditore agricolo, non più funzionario della Confederazione sono stati eletti anche i vice presidenti Claudio Capecchi, Roberto Olivelli, Simona Magini e Nicola Tundo, il coordinatore di Giunta, Urise Ottavi, la direzione della Cia di Grosseto e i delegati all’assise congressuale della Cia Toscana.
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