SANTA FIORA – «I lavori su Bagnore 4 sono stati autorizzati con una procedura che la sentenza dichiara illegittima, messa in atto da Enel con il consenso interessato degli amministratori locali, che avrebbero dovuto verificare la legittimità dell’operato. Questa è la sentenza: i tentativi dei sindaci di cambiarne il significato, escludendo la VIA, è una menzogna che merita una risposta». A parlare è Sos Geotermia, che interviene sul pronunciamento del Tar in merito alla centrale di Bagnore 4.
«La lettura attenta della sentenza dimostra che il Giudice ha fatto una scelta, che noi non condividiamo – precisa Sos Geotermia -, ma che ha la sua logica, in quanto il TAR si esprime solitamente sugli aspetti procedurali e non è quindi entrato nel merito dei contenuti della VIA da noi contestati, ha lasciato larghissima discrezionalità alle scelte politiche, ma è stato attento, appunto, sulla procedura e sulle prescrizioni rilasciate congiuntamente alla VIA».
«Purtroppo in Toscana è ormai prassi consolidata, come è avvenuto per tanti altri impianti che i tecnici, non volendo contraddire le scelte già compiute a priori dai politici, approvano la realizzazione di impianti altamente pericolosi per la salute pubblica, ma – prosegue Sos Geotermia -, volendosi sollevare da ogni responsabilità, impartiscono ‘a futura memoria’ prescrizioni sul merito, essendo il progetto non autorizzabile. Tali prescrizioni sono ben 53 (formalmente 38, ma diverse articolate in punti distinti) e sono state date perché il progetto non rispettava i requisiti di legge. La Sentenza afferma nel punto 16.3, quello accolto, che “le ricorrenti (noi) lamentano che alcune delle prescrizioni imposte dalla pronuncia di VIA sono state disapplicate al fine di consentire il rilascio ad Enel dell’autorizzazione…”. Questo significa aggirare la legalità».