SCARLINO – Cittadini bersagliati dalle imposte e dal balletto delle indecisioni, non fa eccezione la mini-Imu che alimenta il dibattito e le decisioni da prendere che si differenziano da Comune a Comune. «La materia fiscale è terreno difficile e sdrucciolevole – dice il sindaco di Scarlino Maurizio Bizzarri – la politica italiana da tempo si è affidata alla demagogia e lo scarica barile va di moda: nessuno vuole prendersi l’onere di tassare perché l’equivalenza è più tasse = meno voti. Bisogna però precisare che il cittadino non è contrario a pagare tasse a prescindere, vorrebbe solo veder corrispondere al carico fiscale l’efficienza dei servizi, una equità progressiva al reddito e una credibilità della classe politica. Queste tre condizioni però purtroppo difficilmente si realizzano in contemporanea, e per questo gli italiani sono stufi di pagare senza vedere un ritorno».
«La vicenda “mini-Imu” è emblematica: dopo la danza Imu si Imu no, che ha mantenuto la scena per metà 2013, il solito compromesso all’italiana ci ha regalato questo strascico di tassazione a inizio 2014, e dopo una serie di rimbalzi nelle stanze romane la soluzione finale è stata quella già sperimentata di dare l’onere del prelievo ai Comuni e quindi ai sindaci, questi strani cittadini che, non più primi, sono ultimi e sfortunati – prosegue Bizzarri -. Per dovere di cronaca però, è doveroso ricordare che questa volta alcuni sindaci non sono esenti da colpe, infatti la mini-imu altro non è che il 40% della differenza da pagare fra la percentuale sulla prima casa all’aliquota base del 4 x mille e quella effettivamente applicata dai Comuni se superiore al 4».
«Alla fine dei giochi, invece, il cittadino per poche decine di euro dovrà tornare dal commercialista o al Caf per rifare il conteggio da pagare entro venerdì 24 gennaio. il Governo ha fatto una innegabile figuraccia ma un po’ si è pure salvato, facendo apparire i Comuni esattori finali e quindi colpevoli – aggiunge il sindaco di Scarlino -. Concludendo, prima che la minoranza faccia l’ennesima interpellanza come paladina della popolazione, ho voluto chiarire le dinamiche dei fatti sottolineando che da parte dell’amministrazione non c’è stata nessuna furberia contabile, ma siamo stati vittime dell’incertezza fiscale e delle furberie altrui».
«I cittadini di Scarlino potranno almeno consolarsi col fatto che ad oggi la giunta comunale non ha voluto applicare l’Irpef comunale come molti altri municipi, che sono andati a pescare direttamente su stipendi e pensioni, con aliquote consistenti che vanno dallo 0.4 al 0.8 per cento – conclude Bizzarri -, nella speranza di mantenere questa linea anche per il prossimo bilancio 2014 come importante obiettivo politico-amministrativo.