GROSSETO – «Non basta vedere un video per diventare esperti di amministrazione pubblica o di città. Non basta uscire di casa una volta al mese senza conoscere luoghi, persone o azioni, ragazzi. Non basta leggere ciò che dicono altri per comunicare una verità confusa o giudicare giovani che non si conoscono e non si frequentano». L’assessore del comune di Grosseto Giovanna stellini commenta così il video che è stato realizzato da alcuni grossetani e diffuso in rete in cui si parlava di una città morta. «Soprattutto non si sa come chi è assente completamente dalle vita culturale cittadina senta improvvisamente il bisogno di comunicarci il verbo assoluto sposando slogan usuali. Certe cose l’amministrazione le sta facendo e sono molte se si ha voglia di viverle e di partecipare, ma il punto non è questo. Questa città ha un tessuto associativo enorme, vivo, pulsante attivo, frizzante direi. Ci sono giovani che partecipano a centinaia di attività, che suonano, recitano, partecipano a laboratori, fanno cinema, dipingono. Gruppi spontanei di cittadini che si interrogano, che mettono su iniziative, puliscono spazi di mura, si riuniscono, ipotizzano la creazione di orti urbani. A qualcuno è capitato di partecipare, io ho partecipato ed apprezzato, ascoltato e, tutto questo, è vivo, molto vivo».
«C’è un centro giovani, adesso chiuso per restauri che fortunatamente sono già iniziati, che da anni produce attività quotidiane in tutti i settori dell’arte, della letteratura, del teatro – prosegue Stellini -, ci sono rassegne teatrali di prosa e danza cui partecipano centinaia di studenti, ci sono ragazzi che traducono libri e che li presenteranno prossimamente. C’è gente meravigliosa in giro, gente che partecipa e soprattutto ragazzi di 16, 17, 18 anni che, in cambio di un pezzettino di collaborazione, ti danno l’anima. L’amministrazione sta lavorando per offrire opportunità e lavora per le mura, per il Cassero, per le Casette cinquecentesche, per recuperare il Maiano. Questo significa dare opportunità ai talenti, ai creativi e alle persone di buona volontà. Mischiare la crisi del commercio con il “degrado” o i “giovani” è fuorviante e inutile. Non solo c’è del buono. C’è del talento nei giovani e nei meno giovani. Chi la conosce e la ama sa che la nostra è una grande città ed è solo partendo da questa convinzione che tutti insieme sapremo rilanciarla. Senza falsi ottimismi e senza disfattismi; quelli li lasciamo a chi non ha idee».