GROSSETO – «È facile criticare a parole, ma noi abbiamo fatto il massimo». A parlare è il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, che, sulla mini-Imu, risponde a Nuovo CentroDestra e lista Lolini. «Vedo che gli ormai innumerevoli frammenti di una destra in cerca di ragioni per andare avanti hanno colto l’occasione della vicenda mini-Imu per far sentire la propria voce. L’amministrazione comunale ha fatto il massimo per ovviare all’ennesima giravolta di un Governo che non riesce a programmare e a garantire la stabilità nemmeno delle norme che approva. Non siamo effettivamente riusciti ad impedire il pagamento dell’ennesima gabella che, per quanto di modeste proporzioni, appare comunque inaccettabile, soprattutto per come è nata».
«Proprio un bel boccone per fare un po’ di demagogia e segnare il territorio da parte dell’opposizione, per altro incurante delle migliaia di sindaci appartenenti alla costellazione postberlusconiana che hanno vissuto e stanno vivendo in queste ore la stessa frustrante situazione toccata anche a noi – prosegue Bonifazi -. Eppure abbiamo approvato la cancellazione delle sanzioni, proprio per evitare di colpire ulteriormente i cittadini oggettivamente vittime di una pressione fiscale ormai insensata e che chiede ai comuni solo di metterci la faccia al posto dello Stato. Ecco, noi abbiamo semplicemente chiarito che quella faccia era quella del Governo».
«Capisco che la destra grossetana, da sempre poco incisiva nel campo delle proposte, abbia colto l’occasione per farsi notare, anche facendo finta di averci costretto a decidere, semplicemente uscendo sui giornali un giorno prima della prima vera giunta postfestiva, quella in cui avremmo comunque deciso un provvedimento in questa delicata materia – afferma ancora il sindaco di Grosseto -. Sull’Imu al 4,4 abbiamo invece fatto una scelta e l’abbiamo votata come altri comuni di vario colore, che avevano stabilito aliquote ben più alte, anche in Toscana. Certo chi si preoccupa di far quadrare di bilanci, i conti li fa il prima possibile. Altri dicono come avrebbero fatto loro a parole. E’ sicuramente più facile, soprattutto in presenza di norme nazionali perennemente incerte e modificabili all’ultimo minuto».