CALDANA – È stato ucciso da un colpo di fucile calibro 12 con una pallottola da caccia alla lepre. Si tratta di un cane di razza Kangal che si trovava all’interno del terreno della sua proprietaria, a Caldana, in un’azienda agricola di 50 ettari.
L’episodio è accaduto ieri mattina in un giorno di silenzio venatorio. Secondo una prima ricostruzione compiuta dalle guardie della Lac (Lega per l’Abolizione della Caccia), uno o più bracconieri si sarebbero introdotti nei terreni dell’azienda,
registrata come un fondo chiuso e quindi inaccessibile anche per i cacciatori, e avrebbero sparato a sangue freddo al cane della prorpietaria, una signora tedesca che da anni vive in Maremma.
Ma l’aspetto più inquietante della vicenda è che l’uccisione del cane rappresenterebbe un gesto di vendetta dei cacciatori. Uno dei cani della proprietaria, ne possedeva 7 fino a ieri, in passato ha aggredito un cane da caccia che si era spinto all’interno della proprietà. In quell’occasione un cacciatore, secondo quanto raccontato dalla guardie venatorie della Lac, minacciò un regolamento dei conti che avrebbe preveduto l’uccisione di uno dei cani della donna.
Una vicenda davvero da altri tempi, se si pensa che nonostante diverse denunce ai Carabinieri più volte ignoti hanno distrutto i cartelli che indicano il fondo chiuso e quindi il divieto di ingresso e di accesso nei terreni dell’azienda.
Secondo la Lac, sono molti i cinghiali che si nascondono in quel territorio, e in passato non sono mancati episodi di bracconaggio.
Dopo l’accaduto sul posto è giunto anche il personale della Asl di Grosseto, per accertare la causa del decesso. Questa mattina è stata depositata in procura, una denuncia per uccisione di animali, violazione di proprietà privata e danneggiamento.
L’uccisione del cane Argo – Proprio ieri la Procura di Grosseto ha comunicato l’archiviazione dell’uccisione di un cane pastore tedesco, Argo, scambiato da un cacciatore per un cinghiale in località Ampio nel Comune di Castiglione della Pescaia.
Le richieste della LAC – «È vergognoso – dicono dalla Lac – che nel 2014 ancora personaggi armati fino ai denti entrino nelle proprietà private per fare i loro comodi, spesso danneggiando recinzioni, uccidendo animali di qualsiasi genere e violando la privacy, forti di una politica venatoria che fortunatamente va sempre più esaurendosi».
«Ci chiediamo, dove sono i controlli?? Certamente sulle strade, tutti i giorni vediamo ormai la Polizia Provinciale installare autovelox per far cassa, oppure fare loro altre mansioni che nulla centrano con l’attività venatoria e la vigilanza ambientale, ma se non ricordo male le guardie venatorie provinciali erano nate appositamente per controlli venatori/ambientali».