FOLLONICA – Tre anni di attività. Un traguardo appena raggiunto dall’ufficio stampa PuntoCom di Follonica di Marianna Colella e Paola Villani, due giovani giornaliste-imprenditrici che nel 2011 hanno deciso di mettersi in proprio e sfidare la crisi. IlGiunco.net le ha intervistate per parlare dei loro progetti per il futuro.
Qualcuno vi definirebbe “coraggiose”…
Certo, il coraggio è stato uno degli ingredienti fondamentali per aprire la nostra attività. Abbiamo iniziato in un periodo di profonda crisi affrontando delle spese e scommettendo sulla Maremma, dove siamo state (a nostro modo) delle pioniere. Nella nostra zona l’ufficio stampa non era certo un servizio molto conosciuto e quindi la nostra missione è stata quella di far comprendere ai privati (che si tratti di aziende, associazioni o artisti) l’utilità di ciò che andavamo a offrire: trasformiamo le informazioni in notizie e le veicoliamo ai media locali attraverso comunicati e conferenze stampa. Una forma di promozione a costo ridotto che può, con un investimento minimo, rafforzare l’immagine e la credibilità di chi ne fa ricorso. A distanza di tre anni possiamo dire di aver fatto un gran lavoro e di esserci tolte delle soddisfazioni. Ma ancora c’è molto da fare.
Quali sono i progetti per il futuro?
Stiamo diversificando la nostra attività. Del resto il lato più affascinante di questo mestiere è la varietà di argomenti e di situazioni che ci troviamo ad affrontare: per esempio stiamo cercando di sviluppare la rete che abbiamo creato tra i nostri clienti, così da far collaborare più realtà a progetti condivisi. Un obiettivo che potrebbe sembrare scontato e che invece è molto difficile da raggiungere. Collaborare è una ricchezza, ma non tutti ne capiscono l’importanza. Abbiamo appena lanciato i corsi di cucina al ristorante Casa Mia di Follonica, un progetto che mancava in una terra in cui la tradizione eno-gastronomica è forte. Lavoriamo anche con un’importante associazione di categoria, Confartigianato Imprese Grosseto. E poi ci stiamo impegnando per organizzare un progetto di spicco nel settore musicale, con l’intento di attirare esperti e appassionati nella nostra provincia. E queste sono solo le ultime attività.
Che vuol dire essere giovani e fare impresa in Maremma?
Abbiamo scelto di investire sul nostro territorio e siamo fiere di averlo fatto, perché i risultati si iniziano a vedere. Purtroppo la nostra zona, soprattutto in questo momento, non offre grandi chance lavorative e in molti sono costretti a spostarsi. Ci piacerebbe un giorno riuscire a creare posti di lavoro per giovani come noi, che sono stati obbligati a lasciare Follonica e la Maremma per trasferirsi in altre zone d’Italia o addirittura all’estero. Se tutto va come speriamo, magari qualcuno potrebbe comprare un biglietto di ritorno.