SCARLINO – «Tutte le volte che scrivo sul mio profilo Facebook dovrei contare fino a dieci lo dico sempre poi mi faccio prendere dall’impeto e finisco per dargli la via». Comincia così la lunga lettera che il sindaco di Scarlino, Maurizio Bizzarri, ha scritto in risposta alla Cgil che stigmatizzata alcune sue affermazioni su Facebook. Il 2 gennaio scorso, Bizzarri, parlando dell’acquisto da parte di Marchionne della Chrysler aveva commentato: “chissà cosa ha comprato la Camusso… lei potremmo anche regalarla agli americani ci si guadagnerebbe sempre noi…”
«Il 2 gennaio – prosegue Bizzarri -, mentre molti italiani erano ancora in ferie, io alle 7.45 ero in ufficio e come ogni giorno mi documentavo sulle notizie nazionali e locali, e vedendo l’acquisto di Chrysler da parte di Fiat, non ho resistito e ho scritto qualche riga, palesemente ironica, sull’acquisto ai saldi di Marchionne e sulla Camusso! Facebook si sa, è incredibilmente comunicativo e gode di diffusione globale: non si può scrivere trattati ma bisogna essere diretti, sintetici, pungenti, immediati, più o meno coloriti a seconda delle situazioni. Queste sono le regole del social network, che comunque poi fanno i conti con le singole personalità: io sono, diciamo, alcune volte colorito, non offensivo ma un po’… toscanaccio direi, e questa mi pare una ottima autodefinizione! Quindi adesso non mi posso lamentare. Non è la prima volta che i post del mio profilo sono finiti sulle locandine dei quotidiani locali, nel bene e nel male, e sono stato comunque sempre consapevole: possiamo parlare dei miei attacchi a Mario Monti, delle frasi relative alla pena di morte, delle polemiche con la Lav e gli ambientalisti».
«Questa volta la segreteria provinciale della CGIL, forse pressata dalle segnalazioni degli iscritti, non ha gradito la mia battuta e l’ha definita una offesa al segretario generale nazionale del maggior sindacato italiano – puntualizza Bizzarri -. Mi sembra un po’ eccessiva questa lettura, che comunque rispetto seppur credo si sia stravolta completamente la mia intenzione, tra il bonario e il critico: forse la stessa Susanna Camusso, leggendola avrebbe fatto una risata e avrebbe detto: ecco il solito renziano, toscano perdipiù! Sono passati dodici giorni e la CGIL ha reagito, male ma ha reagito! Una reazione poco elastica, poco spiritosa e sicuramente un po’ lenta, e mi auguro che i riflessi non siano gli stessi per le problematiche legate al lavoro, altrimenti la preoccupazione viene spontanea! Vengo accusato di superficialità e di aver mancato di rispetto. Chi non è abituato e non entra nella filosofia di Facebook può anche leggere in certe frasi troppa ironia e poca sostanza, lo capisco, ma allora meglio non esserci e lasciar fare a chi si muove con più disinvoltura e un tocco di leggerezza, senza offendere ovviamente! Comunque mi cospargo la testa di cenere e chiedo umilmente scusa: il mio obiettivo non era quello di mancare di rispetto!»
«Entrando adesso nel merito, non più su FB ma in un comunicato stampa istituzionale, cioè nella veste di un sindaco che amministra da dieci anni – precisa il sindaco di Scarlino -, mantengo le mie critiche in merito alla lentezza del sindacato nel capire ed entrare nelle problematiche del lavoro, alla poca disponibilità a provare forme di flessibilità per affrontare e dare una risposta alla crisi economica e rilanciare il lavoro, attraverso un alleggerimento dei lacci e lacciuoli che appesantiscono i costi e rallentano le soluzioni. Su questo resto fermo, perché a mio avviso, da toscano renziano e feisbucchiano, si può e si deve fare di più. Come sindaco ogni giorno mi sostituisco alle Camere del lavoro, incontro gente che cerca occupazione, che non sa come arrivare alla fine del mese, che lavora tanto con pochi diritti e poca retribuzione; e allora io credo che sia necessario tutelare particolarmente le situazioni così, agendo a 360° e non guardando solo alcune tipologie di lavoratori e di lavoro. Nei commenti al post su Marchionne, una signora è intervenuta scrivendo “è molto facile criticare, è molto più difficile gestire una azienda multinazionale (la Fiat) in un mercato globale con marginalità ridotte. Ricordando che il sindacato americano per sostenere i lavoratori è diventato azionista dell’azienda, sarebbe stato più facile chiuderla e scendere in piazza senza dare un futuro a quella gente…”. Non promuovo Marchionne, che a mio avviso ha le sue colpe e uno stipendio probabilmente sproporzionato, ma non si può non riconoscere lo sforzo che il gruppo dirigente Fiat sta facendo per rimanere competitivo nell’economia globale, e questo la Camusso lo dice a denti troppo stretti».
«In un momento in cui chiediamo anche alla Chiesa di rinnovarsi, e Papa Francesco ci sta provando e riuscendo, non vedo lo scandalo a chiedere al sindacato un sforzo in questo senso – afferma ancora Bizzarri -; non possiamo negare gli errori del passato, degli anni settanta e ottanta ai tempi delle vacche grasse,e negli errori metto tutti: dai politici irresponsabili agli imprenditori troppo assistiti, ma anche al sindacato troppo garantista e troppo spesso interessato a difendere gli interessi dei lavoratori di oggi senza pensare a quelli di domani. Non dobbiamo fare a gara a rinfacciare le colpe, ovvio, ma lavorare da subito e in prospettiva, per riformare il mondo del lavoro tenendo presente l’evoluzione della società, la globalizzazione, la crisi e tutto il resto. Ognuno faccia la sua parte: la politica deve tagliare i privilegi che ancora ci sono e sono troppi, il sindacato deve riconoscere i propri errori, e anche quelli ci sono. Anche io devo tagliare qualcosa… il mio impeto nel commentare certe notizie, perché io rispetto i lavoratori tutti, iscritti alla CGIL e non, pubblici e non, perché non è dei lavoratori la colpa delle criticità che stiamo vivendo e subendo. E ora guardate il mio profilo FB… cerco di riconciliarmi grazie ad Adriano Celentano!»
Bizzarri ha infatti pubblicato, a mo’ di scuse, la canzone Susanna di Adriano Celentano.