GROSSETO – «Nei giorni scorsi diversi iscritti della provincia, soprattutto del comune di Scarlino, ci hanno segnalato le dichiarazioni a dir poco infelici del sindaco Bizzarri. Che su un noto social network, commentando l’acquisizione di Chrysler da parte della Fiat, approfittava dell’occasione per offendere la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso nella maniera becera tanto in voga in questi tempi di superficialità assurta a valore. Offendendo di conseguenza tutta la Cgil». A parlare è la segreteria provinciale della Cgil. «La differenza di opinioni è il valore aggiunto della democrazia e noi non siamo affatto preoccupati di non piacere al sindaco di Scarlino. Ma così come rispettiamo il ruolo delle Istituzioni, pretendiamo lo stesso rispetto da chi le rappresenta».
«Rispetto dovuto a un’organizzazione sindacale che ha conquistato sul campo i diritti dei quali anche il sindaco Bizzarri si è comodamente ritrovato a godere – prosegue la Cgil -. Un’organizzazione da sempre impegnata nella difesa dei più deboli e che in questo territorio certifica 33.996 iscritti su 220.000 abitanti. Ci sorprende che tutto questa sfugga al sindaco di Scarlino, che tuttavia nella sua foga “battutista” appare davvero inconsapevole, ritrovandosi peraltro in buona compagnia con i tanti che a suon di battute delegittimano quotidianamente il sistema democratico basato sulla rappresentanza collettiva e sulle Istituzioni, a partire dal Presidente della Repubblica. Inconsapevoli fino al giorno in cui, loro malgrado, si scopriranno delegittimai nel proprio ruolo. La Cgil, nel frattempo, continuerà a badare al sodo. Alla tensione sociale prodotta dalla crisi e dalle disuguaglianze, che si manifesta nello scontro tra diverse solitudini e povertà. Alla perdita e alla mancanza di lavoro che consegnano le persone, soprattutto i giovani, a un futuro senza libertà: quella che viene solo dall’autonomia economica, cioè dal lavoro».
«Sappiamo per questo di essere spesso soggetto poco amato. Il che a volte è solo il segno che svolgiamo bene il ruolo di rappresentanza della nostra gente, che per questo ci dà fiducia. Concludiamo ricordando a Bizzarri che anche l’attuale segretario nazionale del suo partito ha rivisto in chiave autocritica la sua posizione nei confronti di Marchionne, e che c’è stata una sentenza della Corte costituzionale che ha dato torto a Marchionne e ragione alla Cgil nella vertenza contro i licenziamenti discriminatori alla Fiat. Attendiamo fiduciosi che anche il sindaco Bizzarri arrivi a considerazioni più mature, senza fretta. Nel frattempo ci limitiamo a pretendere il rispetto che ci è dovuto dal soggetto istituzionale, oltre che dal dirigente nazionale di un partito a cui, tra l’altro, molti degli iscritti alla Cgil fanno riferimento».