GROSSETO – “Parole chiare e obiettivi precisi”. Così il presidente di Coldiretti Grosseto, Francesco Viaggi, in merito al documento approvato martedì da Provincia e conferenza dei sindaci, sulla emergenza delle aggressioni alle greggi da parte di lupi e altri predatori. “Il fenomeno è ormai fuori controllo – prosegue Viaggi – e ci pare onesto che le istituzioni locali si impegnino e chiedano di impegnare la Regione nella adozione di misure (non escluse le necessarie revisioni normative in materia) adatte alla soluzione di un problema che ormai mette sotto scacco una intera economia, aggredendo pesantemente la filiera della produzione di latte ovino e del pecorino toscano ‘dop’, la cui origine per oltre il 50% è integralmente maremmana”.
Secondo il presidente di Coldiretti, che torna a stigmatizzare eventuali azioni di “legittima difesa” da parte degli allevatori, “E’ particolarmente opportuno investire nuovamente della questione le prefetture, atteso che il fenomeno ormai appare fuori controllo: con predazioni continue di bestiame, lupi e/o ibridi uccisi illegalmente e perfino il paradosso di cani da pastore avvelenati chissà da chi!. Insomma, una sorta di guerra di tutti contro tutti, specchio fedele di un equilibrio faunistico completamente saltato. Sono sicuro – prosegue Viaggi – che se episodi simili a quelli verificatesi sulle nostre colline e sull’Amiata si fossero verificati in prossimità di grossi centri abitati, la soluzione del problema avrebbe imboccato vie più brevi… per questo noi di Coldiretti insistiamo sul coinvolgimento delle prefetture, per quello che ormai è un problema di ordine pubblico”.
Quanto al contenimento della presenza di predatori appartenenti a specie non protette, Viaggi propone che non finisca per essere una detenzione permanente in canile, alla quale si dovrebbe preferire una mirata politica che favorisca le adozioni di animali non protetti, randagi e/o inselvatichiti. “Pensare di condannare all’ergastolo tutti i predatori non protetti – spiega – significa solamente sperperare risorse preziose senza peraltro incidere significativamente sulla popolazione di questi animali vaganti nel territorio”. Infine un appello ad abbassare i toni della polemica. “Ognuno ha il diritto di rappresentare la propria posizione liberamente – conclude Viaggi – a patto di non superare i limiti del buon senso e della logica. In questi giorni ho nuovamente sentito proporre, contro i pastori ‘cattivi’, una sorta di boicottaggio dei prodotti locali. Continuiamo così e la specie protetta saremo noi. I maremmani, appunto”.