di Barbara Farnetani
ISOLA DEL GIGLIO – A giugno la rimozione della nave e a marzo la scelta del porto di destinazione. Questo il destino della Concordia secondo quanto affermato dal capo della Protezione civile Franco Gabrielli nella conferenza stampa tutt’ora in corso con il ministro Andrea Orlando.
«Per noi – ha affermato il ministro – non è importante solo dove verrà smaltita la nave, ma anche le modalità di smaltimento». Il ministro si è detto soddisfatto delle procedure di smaltimento scelte che rispettano standard talmente alti da non essere neppure ancora in vigore in Europa. Il ministro ha poi ammesso di preferire il traino della nave piuttosto della piattaforma, questo perché con la piattaforma la nave si alzerebbe causando la fuoriuscita di acqua che potrebbe essere inquinata. Ovviamente però questo è fortemente legato alla scelta del porto che deve essere vicina. «La priorità è comunque il tempo non possiamo far passare l’estate» ha ribadito Orlando che ha specificato che un porto italiano sarebbe da preferire. «Questa è una fase delicata (non ci sono infatti procedure esenti da rischi) – precisa Orlando – ma che affrontiamo con ottimismo, i porti italiani possono svolgere una funzione importante».
Per quanto riguarda lo smaltimento il rappresentante di Carnival ha affermato «Tutto dipenderà dalle offerte. Noi ci sentiamo profondamente legati all’Italia, e dunque ci farebbe piacere lo smaltimento in un porto italiano, ma credo che il recupero della Concordia in termini di economia europea sono sopravvalutate – ha continuato l’Ad di Costa Crociere, Michael Thamm -. Sino ad ora il 60% dei benefici economici sono andati all’Italia, e si parla di circa 540 milioni di euro. La demolizione inciderà per il 5% del costo totale. Per noi, avendo così tanti clienti italiani dare lavoro agli italiani è meglio» ma ci sono anche altri porti “in lizza”: uno Norvegese e uno nel Regno Unito, uno in Olanda, Francia (Marsiglia), la Turchia e la Cina ma non l’India. «Lo smaltimento – ha precisato Gabrielli – è comunque per legge in capo al privato, il pubblico ha il ruolo di controllare». 12 in tutto le proposte, 4 che dovrebbero venire dall’Italia (Piombino, Genova, Palermo e Civitavecchia), e altre 7 che dovrebbero venire da Europa (Regno Unito, Francia, Norvegia) e Turchia (4 da quest’ultima) ma ci sarebbe anche la Cina. Viste le premesse sembra però allontanarsi l’ipotesi Piombino i cui lavori di adeguamento sono ancora fermi.
Notizia in aggiornamento