FOLLONICA – Dopo la solidarietà del Pd a commentare le notizie che riguardano Andrea Benini, vicesindaco di Follonica e probabile candidato nella corsa per le primarie del centrosinistra sono i consiglieri comunali del gruppo Pdl. Osservazioni che non entrano nel merito della vicenda giudiziaria che ha visto rinviare a processo Benini, ma che riguardano il “caso politico” che si apre alla vigilia delle primarie e proprio nel momento in cui il vicesindaco avrebbe dovuto ufficializzare la sua discesa in campo. Si potrebbe pensare ad «uno sgambetto dei suoi» ipotizzano dal centrodestra, che «da spettatori di questa vicenda» sono «coscienti che non mancheranno colpi di scena clamorosi».
La vicenda, spiegano dal Pdl, è iniziata già «nel 2010 quando Eleonora Baldi cacciò dalla giunta l’allora suo vice Stefano Viviani: decisione che ferì il suo braccio destro, che una volta uscito da palazzo iniziò a raccontare senza remore, quanto accadeva ai piani alti del municipio». «Tra i fatti raccontati – si legge nella nota del Pdl – uno su tutti: Viviani dichiarò infatti che il suo successore, Andrea Benini, all’epoca presidente del consiglio comunale, era a conoscenza di due situazioni di morosità riguardanti un consigliere di maggioranza e uno di opposizione. Se Benini sapeva perché non ha fatto niente?»
«Ricordiamo che la norma vuole che ogni candidato eletto ad una carica politica deve rilasciare una auto-dichiarazione dove garantisce che al momento della sua nomina non ha nessun debito con l’ente pubblico. A marzo del 2010, da quanto raccontano gli atti letti sulla stampa, gli uffici comunicarono le due situazioni di non eleggibilità allo stesso presidente del consiglio».
«Le domande che vengono da porre all’attenzione dei follonichesi sono tre. Perché all’epoca la questione fu taciuta? Proteggere un consigliere di maggioranza? Pensare di poter tenere sotto scacco uno di minoranza? E ancora strano è che tutta la questione torni a inondare le cronache proprio in questi giorni, quando Benini è in procinto di comunicare alla città la sua candidatura alle primarie, che stando ai fatti avrebbe vinto con tranquillità, e quindi la corsa alla carica di sindaco di Follonica».
«Un tempismo che fa riflettere: i maliziosi penserebbero ad uno sgambetto da parte di qualcuno del suo partito a cui piacerebbe prendere il suo posto per le amministrative 2014. Così se Benini andrà avanti, a Follonica con tutta probabilità avremo un candidato a sindaco in attesa di giudizio: lungi da noi condannare prima di ogni sentenza, ma un coinvolgimento penale certo, non fa essere serena una persona che deve guidare una città come la nostra, dove dopo anni di mal governo tanto c’è da fare».