GROSSETO ā Uno spettacolo da tutto esaurito, con Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli protagonisti dellāadattamento di una piĆ©ce di Richard Bean, una rivisitazione moderna del classico Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni. La commedia ĆØ quindi divenuta Servo per due e, nella messa in scena di un frenetico doppio lavoro, non mancano le allusioni alla crisi economica italiana e alla sfiducia verso il potere.
āServo per dueā ĆØ in programma il prossimo giovedƬ 9 gennaio al teatro Moderno di Grosseto, nellāambito della stagione teatrale promossa dal Comune di Grosseto e da Fondazione Toscana Spettacolo. Sul palco, insieme a due attori italiani amatissimi, Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli, accompagnati da un giovane gruppo romano che da mesi lavora dentro il Teatro Ambra Jovinelli, il gruppo Danny Rose, anche lāorchestra grossetana āMusica da ripostiglioā, che ha curato le elaborazioni musicali e che accompagnerĆ gli attori sul palco durante lo spettacolo. Anche per questo Grosseto ha riservato a āServo per dueā una accoglienza calorosa, tanto da far registrare il tutto esaurito.
GiovedƬ 9 gennaio 2014 ā Teatro Moderno, via Tripoli
Compagnia di repertorio, Teatro della Pergola, Gli Ipocriti inĀ Servo per due di Richard BeanĀ liberamente tratto da āIl servitore di due padroniā di Carlo GoldoniĀ traduzione e adattamento Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen, Simonetta SolderĀ regia di Pierfrancesco Favino e Paolo SassanelliĀ con Pierfrancesco Favino e gli attori del Gruppo Danny RoseĀ elaborazioni musicali a cura dellāorchestra Musica da RipostiglioĀ scene Luigi Ferrigno, costumi Alessandro Lai, luci Cesare Accetta.
Lo spettacolo LāItalia ha fatto vari regali al mondo. Fra questi, insieme allāopera lirica, cāĆØ la commedia dellāarte. Non puĆ² non suscitare interesse, allora, la scommessa ardita di questo giovanissimo gruppo romano che da mesi lavora dentro il Teatro Ambra Jovinelli per creare una moderna nuova versione proprio del teatro di Arlecchino. Non si stupiscano gli intenditori, non storcano il naso gli studiosi: in questo new-styling tutto ĆØ rivisto e corretto: siamo negli anni Trenta in riviera romagnola, fra disoccupati e malavitosi, poliziotti e spioni. Di certo sopravvive lo spirito caustico della commedia antica, con un gioco di comicitĆ tragica che ĆØ in primo luogo un grande gioco teatrale. A farne da arbitri due attori amatissimi come Paolo Sassanelli e Pierfrancesco Favino, con questāultimo che salta gli indugi e prende il ruolo di Arlecchino. Chi non ĆØ curioso, signori, ĆØ solo prevenuto. E i prevenuti, si sa, non si divertono.