FOLLONICA – «Un piano nato vecchio». Con queste parole il Movimento 5 Stelle di Follonica bolla il Piano Interprovinciale dei Rifiuti. «Una profonda delusione – affermano – visti i ritardi accumulati, che ci costringono a pagare il 20% di tasse in più per il non raggiungimento degli obiettivi comunitari sulla Raccolta differenziata, ci sarebbe stato bisogno di un piano coraggioso, di un cambio di marcia, di un cambiamento sostanziale di strategia per recuperare il tempo perduto. Invece, niente di nuovo sotto il sole, anzi».
«C’è il dato, sventolato come una svolta, del 70% di raccolta differenziata nel 2020, ma che è a ben vedere solo un misero 5% in più rispetto a ciò che dovevamo raggiungere già nel 2012 e che ci ricorda il 75% promesso dal programma di coalizione del PD a Follonica – proseguono i 5 Stelle -, ma mancano Ie modalità sul come raggiungerlo, manca l’introduzione di tariffe premianti per chi produce meno rifiuti, manca il coinvolgimento dei cittadini e delle imprese, mentre c’è l’incongruenza palese e rivelatrice: l’incremento della quota di incenerimento, che arriverà al 20% (la media toscana è del 13%). Aldilà degli specchietti per le allodole, è proprio quella dell’incenerimento la volontà politica evidente».
«Ben altro ci saremmo aspettati e ci sarebbe voluto – puntualizza il M5S -, ma pretendere innovazione, modernità e interesse per il futuro da questi amministratori e dei loro padrini della regione, non è possibile e questo piano ce lo conferma. Ecco, quello interprovinciale, come del resto quello regionale del duo Rossi-Bramenrini, è un piano nato vecchio, senza spinta innovativa, senza il coinvolgimento e la formazione dei cittadini e delle imprese. Un piano da bocciare, a cui non servono obiezioni od osservazioni (che pur vanno fatte per ritardarlo), ma una riscrittura ex novo su basi diverse ed innovative, e col faro a cui bisogna tendere: Rifiuti Zero».