di Barbara Farnetani
SCARLINO – La povertà e il futuro negli occhi di due giovani sposi, il lavoro negato, come a Piombino, le rondini e i piccioni, bambini dal colore diverso, la libertà e le illusioni, la sincerità l’amore. Sono i temi sfiorati, affrontati, sviscerati da Paolo Bianchi nel suo ultimo libro “Con gli occhi della sincerità. Le emozioni sono ancora in viaggio”. Le poesie di Bianchi si alternano con foto e dipinti, volti perlopiù, di bambini, di donne, di uomini. Gli sguardi preoccupati degli operai di Piombino, gli occhi sereni di una bambina. Una mendicante, un ubriaco. Le donne sono spesso le protagoniste delle poesie di Bianchi.
«Uso ogni singola energia con grande vitalità – afferma l’autore scarlinese Bianchi -, legata alla normale ambizione umana, rifiutando vincoli, ostacoli o quant’altro neghi libertà e immediatezza. Il criterio adottato per a stesura di questo libro è dettato unicamente dall’istintività personale, dagli stati d’animo che al momento mi giungevano: sono andato a briglia sciolta. “Con gli occhi della sincerità” ho guardato intorno a me ed ho cercato di trasmettervi, come potevo ma con il cuore pulito, le sensazioni e le mie impressioni».
«Qualcuno ha definito Paolo Bianchi menestrello – afferma Ettore Ducci, presidente “gruppo fotografico scarlinese” – e non può che essere questa la definizione che più d’ogni altra sintetizza la sua poesia e che a volte ricorda l’arte dei poeti di strada o dei cantori dell’ottava rima, ma anche e soprattutto dei bardi medievali».
Un assaggio delle poesie dell’ultima opera di Bianchi: questa è “Il libro bianco di libertà”
Ho scritto un diario
di sole pagine bianche.
Vi ho immaginato
parole stanche,
non ho pensato,
realtà neanche.
Ho impaginata la loro storia,
lasciata la memoria,
una certezza in eredità,
una bellezza: la libertà.
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