di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Ancora una volta il botta e risposta è servito. Tra i lavoratori della ex Mabro non c’è tregua e dopo l’assemblea convocata dalla Rsu di sponda Cigl, disertata dalle maestranze di Cisl e Uil, sono proprie quest’ultime a tornare sull’argomento, proponendo la loro versione: «E’ estremamente triste dover iniziare il nuovo anno con gli stessi argomenti con cui si era chiuso il 2013 – spiegano -. La ex Rsu della Cgil continua in modo sistematico a manipolare ogni tipo d’informazione, ultima in ordine cronologico, la mancata presenza all’assemblea delle compagne che “sbagliano sempre”».
Fa seguito un’ulteriore precisazione: «Per trovarsi insieme, quanto meno, si concordano le linee da seguire e quando vedersi, se questo non avviene, a poco vale rimanerci male. Sorprende che la linea della ex Rus Cgil, sia cambiata drasticamente, in quanto prima la continuità lavorativa non era necessaria, mentre ora risulta essenziale non fermare le macchine – osservano -. Quando sbagliavate, prima oppure ora? Se si vuole trovare una linea condivisa, come avviene sempre nelle crisi aziendali, perché non farsi rappresentare dai segretari provinciali di categoria e trovare insieme una via d’azione comune?»
Parte poi un’accusa nei confronti delle colleghe: «Siate sincere per una volta, vi fa comodo scaricare la colpa su altre compagne di lavoro, sulle istituzioni e affermare che voi siete dalla parte della ragione, mentre tutti gli altri dicono fesserie, dal presidente della Regione, fino al commissario ministeriale che in 24 ore è passato da paladino ad avversario – proseguono le maestranze -. Visto che avete contatti con aziende che potrebbero portare lavoro e lo annunciate da due anni, è il momento di rendere pubblici i nomi e di dare forma e sostanza alle enunciazioni. La nomina del commissario ministeriale, da voi reputato come “disconoscente” in materia, non ha portato un ordine in più. Il tentativo di far ripartire la poca produzione, che rimasta da evadere e riferita alla gestione Santoro, ha visto come pronta rispota il vostro atteggiamento irresponsabile che ha costretto il commissario Russotto a interrompere subito il lavoro, a rifiutare la commessa e probabilmente a dover pagare le penali conseguenti. Come dire che se non si fa come volete voi è tutto sbagliato e allora la continuità lavorativa non serve».
Infine uno sguardo al futuro prossimo: «Aspettiamo con speranza l’incontro convocato dal commissario Russotto, con la consapevolezza che da domani quel tavolo, con i sindacati confederali, possa essere l’unica ancora di salvezza della nostra azienda e di tutti noi lavoratori, lasciando da parte i personalismi». E proprio nella giornata di domani, alle 16, è fissato l’incontro con Russotto. Tutte le parti si ritroveranno insieme per parlare del futuro della fabbrica, ogni volta sempre più in bilico e messo a dura prova anche dalle divisioni interne. Il clima della vigilia, tra lavoratori, è già infuocato e per trovare una unione di intenti,volta al salvataggio dell’azienda di via Senese, potrebbe essere già troppo tardi.