di Lorenzo Falconi
GROSSETO – E’ stato un anno impegnativo, contraddistinto da tante battaglie condotte sul campo e in prima linea per Coldiretti Grosseto. A tracciare il bilancio di un 2013 che sta per salutarci è il presidente Francesco Viaggi (nella foto a destra): «Per l’associazione è stata una stagione molto impegnativa dal punto di vista sindacale, abbiamo continuato a denunciare ciò che da anni facciamo su problematiche riguardanti etichettature e tracciabilità, punti fermi sui quali da tempo invochiamo regolamenti più certi, ma soprattutto da applicare e rispettare. Anche per questo, a inizio dicembre, come associazione, siamo tornati al Brennero (in basso una immagine della manifestazione), per ribadire questi concetti e difendere il made in Italy». Un’esperienza e una battaglia condotta in prima linea, in attesa di risposte che ancora sembrano tardare ad arrivare: «Per capire a fondo il problema basta il dato che riguarda i 60 miliardi di euro all’anno prodotti dal falso made in Italy – spiega Viaggi -, non dico che vadano recuperati tutti, ma una buona parte sì, sarebbe già molto importante. Il problema è che la politica e il governo non stanno dando le risposte attese e che da tempo invochiamo. E pensare che sono risposte a costo zero, o quasi, ma pare che stiano guardando altrove, anche se non si capisce dove».
Il bilancio del 2013 non è certo esaltante per il mondo dell’agricoltura locale, ancora in sofferenza e stretto nella morsa di una crisi che coinvolge agricoltori e allevatori. «In questo anno ci siamo portati dietro gli strascichi di un 2012 che in Maremma tutti ricorderanno per la drammatica alluvione. Anche nel 2013, qualche problema sotto il profilo climatico si è manifestato – precisa Viaggi – e questo ha reso difficile portare a casa un livello produttivo che a volte è stato sotto le aspettative, perché molte aziende hanno risentito pesantemente dei danni riportati anche in passato. Abbiamo ottenuto buoni risultati nel settore vitivinicolo e anche il comparto olivicolo si è difeso, in calo l’ortofrutta, mentre la zootecnia è andata in sofferenza, anche a causa del fenomeno legato ai predatori».
Per Coldiretti Grosseto, in ogni caso, sono arrivate anche delle soddisfazioni in questo 2013: «Internamente il bilancio che tracciamo è più che positivo – osserva Viaggi -, i progetti che stiamo portando avanti hanno riscosso un discreto successo. Un esempio è la nostra campagna sui prodotti a chilometro zero (nella foto a destra), è un progetto importante e apprezzato, si vede che c’è voglia di riscoprire l’italianità dei prodotti e di valorizzare la produzione locale. Dal punto di vista organizzativo, invece, abbiamo un nuovo presidente nazionale molto giovane. Roberto Moncalvo ha 33 anni e rappresenta il rinnovamento che si riscontra anche nei nostri associati, molto giovani come media di età. C’è voglia di essere propositivi con tanti imprenditori agricoli giovani che hanno scelto di investire nel settore. Sono buoni presupposti per il futuro, a cui però, nel 2014, occorrerà dare un seguito con maggiore concretezza, soprattutto nelle risposte che continuiamo ad attendere dalla politica. Il mondo dell’agricoltura ha carte da giocare, ma necessita di regole certe per esprimere tutto il potenziale, altrimenti resteremo una bella isola in mezzo al mare, ma senza i collegamenti necessari allo sviluppo».