GROSSETO – La polemica innescata dai comitati ambientalisti sul primo piano interprovinciale dei rifiuti, aspramente contestato, induce alla risposta l’assessore comunale all’ambiente Giancarlo Tei che torna sui “numeri” del Comune di Grosseto in merito alla questione: «Il fatturato della ditta Ecolat nei riguardi di questo Comune, in relazione alla gestione dei rifiuiti provenienti della raccolta differenziata, è stato di euro 1.512.000 (+iva) per l’anno 2011 con contributi di valorizzazione gestiti dal Comune e che ammontavano a circa 120-150mila euro all’anno; euro 1.050.000 (+iva) rispettivamente per gli anni 2012 e 2013, con i contributi incassati ditrettamente da Ecolat in virtù di una modifica contrattuale; circa 300mila euro anno – spiega Tei -. Quindi, il Comune dal 2012 ha risparmiato circa 300mila euro all’anno per la valorizzazione dei rifiuti avviati a recupero».
Altra precisazione fornita dall’assessore Tei è quella riguardante i rifiuti detti “assimilati agli urbani”: «Quanto alla assimilabilità dei rifiuti non pericolosi prodotti dalle attività produttive, devo far presente che sul nostro territorio è possibile conferire alcune categorie di rifiuti assimilabili agli urbani entro certi limiti quantitativi e chi dimostra che ha smaltito direttamente può ottenere uno sconto fino al 30%. Nella ipotesi di vietare ogni e qualsiasi assimilazione, tutte le attività dovrebbero organizzare contenitori di raccolta e trovarsi la ditta per conto proprio ed organizzare veri e propri stoccaggi. Questo può ed è già così (alcuni supermercati smaltiscono per proprio conto), funzionare per grandi attività, ma vi immaginate un bar che deve stoccare per una settimana i rifiuti in attesa che qualcuno li ritiri? La soluzione non è quella di togliere la assimilabilità – conclude Tei -, ma quella di andare a raccogliere gli assimilabili in modo differenziato e su questo dovremo lavorare con SEI in modo determinato, anche perchè un quantitativo seppur minimo di indifferenziato andrebbe comunque ritirato garantendo un servizio».