di Daniele Reali
GAVORRANO – Si trova a Gavorrano per la seconda volta in due anni. È Riccardo Malpassi (nella foto), commissario prefettizio, nominato alla fine di settembre per guidare l’amministrazione comunale. È tornato nella Colline Metllifere dopo l’esperienza del 2011 al fianco di Vincenza Filippi proprio nel municipio di piazza Buozzi.
Da quasi tre mesi, dopo la decadenza degli organi politici per effetto della sentenza del Tar, sostituisce sindaco, giunta e consiglio comunale e in questo breve periodo ha dovuto approvare provvedimenti importanti come il bilancio 2013 chiuso nel mese di novembre.
«Sono soddisfatto del lavoro che siamo riusciti a fare» ci ha detto il commssario. «Il bilancio che abbiamo approvato è di fatto un atto a ratifica perché approvandolo alla fine di novembre è chiaro che le scelte sono già state fatte durante l’anno. Abbiamo portato avanti il lavoro che era già stato impostato della giunta Iacomelli».
Un lavoro quello del commissario, che come ha confermato lo stesso Malpassi, è stato portato avanti anche con il confronto con la parte politica decaduta. «Mi sono sentito più volte sia con l’ex sindaco che con la minoranzae auspico che in futuro ci sia una maggiora compatezza a Gavorrano».
In questo periodo di amministrazione «non ci sono state particolari difficoltà» ha detto Malpassi. «Il mio obiettivo è stato quello di non lasciare questioni aperte: per questo abbiamo approvato una serie di provvedimenti che erano già stati predisposti». Tra questi la delibera che autorizza la realizzazione del cimitero per animali a Bivio Ravi, la procedera di assegnazione del bando per la piscina comunale di Bagno, il proseguimento delle gestioni associate con Scarlino nei settori della scuola, del verde pubblico e della protezione civile. In questo senso è stato approvato il nuovo piano comunale di protezione civile. «Si parla sempre di ordinaria amministrazione quando il comune è affidato ad un commissisario – ha detto Malpassi – ma è anche vero che il comune non può perdere le occasioni e che se si presentano è giusto prenderle in considerazione».
Il futuro del comune rimane incerto tra la possibilità di tornare alle urne e quella di proseguire con un sindaco di nuovo in municipio. Tutto dipenderà dalla decisione che prednerà il Consiglio di Stato nell’udienza del 21 gennaio prossimo. «Difficile dire cosa succederà, sicuramente il Consiglio di Stato dovrà prendere una decisione forte in un senso o nell’altro anche perché in quel caso sono tre i comuni sui quali si dovranno esprimere i giudici (oltre a Gavorrano anche Tricarico in Basilicata e Valenzano in Puglia, ndr)».
In tutto i comuni coinvolti nel “caso Gavorrano” sono una decina e per il 21 di gennaio anche altre amministrazioni con la stessa sorte del comune minerario avrebbero presentato memorie aggiuntive pur non essendo chiamate direttamente in causa.