di Barbara Farnetani
GROSSETO – «Ancora una volta il Difensore Civico bacchetta il Comune. Chiediamo al sindaco di revocare la delega all’ istruzione all’assessore che non rispetta la legge ed è pure recidivo oltre che non rispettare quanto promette». Il Comitato genitori Iside torna a dare battaglia dopo il nuovo pronunciamento inviato al comune dal Difensore civico, Lucia Franchini, che afferma come «dalla documentazione inviataci in copia da Iside non emerge a nostro avviso alcun elemento in contraddizione con quanto da noi evidenziato con la nostra nota (del 14 novembre), ossia la necessità di emettere fatturazione in ragione del servizio effettivamente prestato. Ciò premesso, dobbiamo tornare a chiedere alle SSVV di riesaminare la richiesta delle famiglie».
L’oggetto del contendere è la richiesta alle famiglie, da parte di Iside, di pagare la contribuzione del mese di settembre a partire dal 1° del mese e non dal 9, giorno in cui è effettivamente iniziata la scuola. A tal proposito i genitori si sono rivolti al Difensore civico che a novembre aveva preso in esame la vicenda. Alle richieste dei genitori Iside aveva rispostoche le quote non fanno riferimento ai giorni di frequenza ma all’anno scolastico, portando ad esempio il fatto che ad esempio per le vacanze di pasqua e Natale i genitori sono portati comunque a partecipare alle spese, anche perché in tali peiodi gli insegnanti lavorano e si aggiornano. Iside ricordava che i genitori firmando avevano preso visione del regolamento dell’istituzione. E che c’è una sorta di gerarchia tra atti e regolamenti per cui «prevale l’atto di indirizzo del consiglio comunale e a seguire la delibera del Cda e solo in terza battuta una determinazione dirigenziale che gestisce le scelte effettuate dal Cda».
In quell’occasione il Difensore civico sottolineava come la delibera dirigenziale che «fissa l’inizio delle attività alla data del 9 settembre 2013 era a nostro avviso idonea a creare nell’utenza il convincimento che solo unitamente all’inizio della tiività medesime sorgesse l’obbligo di pagamento del corrispettivo, ossia della quota di compatrtecipazione. Peraltro tale determina non pare contraddire le fonti gerarchicamente superiori ossia la delibera consilòiare e del CDA di Iside ma piuttosto ne specifica l’applicazione, posto che in nessuna parte delle fonti superiori risulta espressamente che la fatturazione sarebbe stata emessa per una cifra mensile indipendentemente dallo svolgimento effettivo del servizio. Anzi la fattiurazione fa riferimento proprio ai giorni, sui bollettini di pagamento c’è scritto LU-VE». Il Difensore civico concludeva chiedendo al comune maggiore documentazione. Adesso, ad oltre un mese di distanza, il Difensore civico torna a chiedere «la necessità di emettere fatturazione in ragione del servizio effettivamente prestato… e di riesaminare la richiesta delle famiglie»