di Daniele Reali
GROSSETO – Le ferite del congresso sono ancora aperte dentro al Pd che ieri sera ha vissuto un’altra pagina difficile della sua storia recente. All’assemblea della direzione, convocata nella sala della Fondazione Il Sole di Grosseto, i delegati che fanno riferimento alla mozione “FuturoPd” e alla figura di Marco Simiani non si sono presentati, disertando la riunione che avrebbe dovuto definire la presidenza della direzione stessa e “ratificare” l’organo esecutivo del partito.
Una scelta quella dei “giagurenzi” che racconta la spaccatura ancora piuttosto insanabile tra le due anime che si sono confrontate e scontrate durante il congresso. Nella riunione di ieri infatti si sarebbe dovuto nominare il presidente della direzione lasciato in sospeso nell’assemblea congressuale di novembre quando non si riuscì a trovare una sintesi sulla presidenza. Una decisione che rimane ancora appesa ai “litigi” e agli equilibri di un partito che è sostanzialmente spaccato a metà e che anche ieri sera, preso atto della situaizone imabrazzante, ha scelto di non decidere e prendere altro tempo.
«La nostra assenza – raccontano i delegati di “FuturoPd” – è legata al fatto che in questi mesi la nuova segreteria non si è attivata per confrontarsi con la minoranza del partito, una minoranza che rappresenta però il 49,8% e che ha perso per pochi voti. Non si può pensare che chi ha vinto gestisca da solo il partito perchè questa sarebbe soltanto una gestione autoritaria».
Dall’altra parte la reazione alla mancata presenza in direzione ha scatenato la polemica dei delegati vicini alla segretaria Barbara Pinzuti che si è detta dispiaciuta di questa situazione.
«La situaizone che si è creata – commentano i “pinzutiani” – è una totale mancanza di rispetto per il partito e per i delegati che sono arrivati a Grosseto da tutta la provincia. L’appuntamento era importante perché le elezioni amministrative sono vicine e ci sono tanti temi da affrontare. Ci sono questioni concrete da risolvere e qui si perde tempo con il gioco delle “poltroncine”. Ieri sera abbiamo preso atto che da una parte del partito nno c’è la disponibilità a sedersi intorno ad un tavolo».
Situazione ingarbugliata, ma come messo in evidenza per la vicinanza delle prossime amministrative, una soluzione andrà trovata e presto.
A gettare acqua sul fuoco è stato il presidente dell’assemblea del Pd Riccardo Vannozzi che, ieri aveva un altro impegno e non poteva essere presente. Vannozzi ha invitato le due anime del partito ad aprire un confronto serio. «Spero francamente che quello che è successo ieri sia stato solo un incidente di percorso – ha osservato –. Mi dispiace che i delegati di “FuturoPd” non siano andati alla direzione; questo però significa che la segreteria dovrà adoperarsi per ricompattare il gruppo, cogliere la delicatezza del momento, e attivarsi per accendere di nuovo i canali del dialogo Mi adopererò per risolvere prima possibile questa situazione anche prima della fine dell’anno».
Fatto sta che rimangono a questo punto in sospeso la nomina del presidente della direzione e la scelta da parte di Barbata Pinzuti del nuovo esecutivo. E il 10 di gennaio si accende di nuovo il motore delle primarie per le amministrative. Forse per quella data, assenti o non, il Pd deciderà.