SCARLINO – Energia per 33 mila abitanti. Sono questi i dati di produzione dell’impianto del Casone. A diffonderli Scarlino Energia che nel suo nuovo periodico informativo, “Prometeo”, distribuito nei comuni di Follonica, Gavorrano, Scarlino e Massa Marittima, riporta anche i dati di produzione rispetto alle attività del temovalorizzatore. «Entro la fine del 2013 l’impianto – si legge nella nota dell’azienda – sarà in grado di utilizzare 42 mila tonnellate di Css (Combustibile solido secondario) producendo 33 megawatt di energia elettrica corrispondenti al fabbisogno medio elettrico annuale di 33 mila cittadini».
Nel periodico Scarlino Energia ha pubblicato i risultati delle verifiche effettuate da Arpat e di quelle realizzate in autocontrollo che «hanno evidenziato – come scrive l’azienda – livelli di emissioni fino a 20 volte inferiori ai limiti di legge».
Tra gli argomenti affrontati sul fronte ambientale, è stato infine pubblicato un resoconto del monitoraggio su alcune matrici alimentari e vegetali (latte, foraggio, etc.) e una breve illustrazione dell’indagine conoscitiva sulla salute dei lavoratori dell’area industriale del Casone. «In tutti e due i casi – scrive la Scarlino Energia – come di recente confermato dall’Asl 9 di Grosseto, le ricerche compiute hanno “rilevato valori largamente inferiori ai limiti di legge previsti per i lavoratori”».
Il nuovo periodico della Scarlino Energia è scaricabile anche dal sito internet www.scarlinoenergia.it.
Per quanto riguarda i monitoraggi biologici secondo la Scarlino Energia «l’indagine proposta dall’Asl ha avuto esito negativo anche il monitoraggio biologico per metalli pesanti cui sono stati sottoposti i dipendenti dell’azienda».
«Tale attività – spiegano da Scarlino Energia – è da inserire all’interno dei controlli che l’Asl di Grosseto effettua regolarmente anche in altre aziende dell’area industriale del Casone. Lo studio, effettuato da un laboratorio specializzato in Medicina del lavoro, ha coinvolto 24 lavoratori dipendenti (su un totale di 56), tra addetti agli uffici e operatori di impianto. Oltre a mettere in luce valori ampiamente nella norma, nella ricerca non sono state evidenziate sostanziali differenze tra il gruppo degli impiegati e il gruppo di coloro che lavorano direttamente in impianto».