di Barbara Farnetani
GROSSETO – Minaccia di chiedere i danni contro il comune la Cooperativa Serenissima che, sull’area peep del Pizzetti, è decisa a dare battaglia. A complicare la vicenda è la sentenza del giungo scorso della Corte d’appello di Firenze che, di fatto, ha dato ragione alle proprietarie di una buona fetta di quei terreni (circa la metà, 66 mila metri quadri), che hanno fatto ricorso contro gli indennizzi di esproprio offerti dal comune. 8 milioni di euro, tanto il comune aveva offerto a Diana e Anna Maria Cavalli, cifra che le due proprietarie hanno rifiutato e che è stata elevata, dal tribunale, a oltre 16 milioni di euro.
«Il comune non ci ha più riconvocato sino al 15 di ottobre – afferma il presidente della Cooperativa Roberto Gucci (nella foto assieme al vicepresidente Stefano Cherubini) – e anche in quell’occasione c’erano solo funzionari, nessuno della giunta, neppure Luca Ceccarelli che è l’assessore alle aree peep. Abbiamo chiesto una soluzione che rendesse sostenibile la spesa che è andata così a raddoppiare, e che avrebbe inciso per circa 20 mila euro in più per ciascuno dei 400 alloggi (una parte dei quali costruita dalla cooperativa prima casa per i militari). Il comune pretende di far ricadere tutto sulle spalle delle cooperative. Questo non è l’atteggiamento giusto da tenere. È un atteggiamento cinico, non si è curato degli interessi degli assegnatari e degli operatori, cooperative e imprese, che si trovano in questa situazione». Secondo quanto si legge nella sentenza, precisa Gucci, il comune quando ha firmato l’accordo con le cooperative, il 29 settembre 2008, già conosceva l’entità definitiva degli espropri così come stabilita dalla Commissione provinciale espropri dieci giorni prima il 19 settembre 2008. «Perché il comune non ci ha detto nulla – si chiede Gucci -? Oltre al prezzo maggiorato c’è anche la rivalutazione del 10% che incide per un ulteriore milione e mezzo di euro. La convenzione è di fatto viziata da una mancata informazione a monte. Noi riteniamo ci siano gli estremi per una richiesta di danni da parte nostra perché questo si traduce in un grave danno nei nostri confronti. Noi saremo a fianco dei soci per sostenere questa battaglia sino in fondo. Ci sono centinaia di famiglie che hanno fatto questa cosa per risparmiare e invece si ritrovano a pagare una casa ad un prezzo di mercato».
Adesso il punto è chi pagherà: i singoli soci-propritari assegnatari (come chiedono le cooperative perlomeno per coloro che hanno già costruito) o a farsi carico dei conguaglia saranno le cooperative (mettendo però così a rischio i bilanci)? Molto dipenderà anche dalla scelta del comune di concedere, come avvenuto in passato (ad esempio all’Alberino) una rateizzazione lunga e senza interessi ma i consorzi sono chiari «per i lotti ancora da edificare (18 su 47) il di più da pagare resta in carico alle coopertive, ma per gli assegnatari il comune deve rivalersi su di loro. Ovviamente i prezzi degli alloggi da edificare saranno quelli di mercato. Avessimo saputo come stavano le cose dall’inizio, se il comune ci avesse fatto parte, potevamo anche rinunciare. I terreni dovevano costare 135 euro al metro cubo e così andranno a costare 270-280. In questo momento le aree private si comprano per 150 euro».
La cooperativa fa però chiaramente intendere che preferirebbe non andare allo scontro diretto «In questo momento, se non si costruisce, noi abbiamo un milione di euro fermo». Puntano ad una dilazione, magari ventennale, o ad un accordo del comune che potrebbe fornire un’area in cui costruire, e magari, in cambio una parte potrebbe essere destinata al sociale.