GROSSETO – La Provincia di Grosseto si è dotata di un nuovo piano provinciale di Protezione civile adeguandosi alla normativa nazionale che riconferma il ruolo del prefetto e rafforza i compiti del sindaco quale autorità comunale di Protezione civile.
Il piano è passato in consiglio all’unanimità e adesso sarà inviato alla Regione per eventuali osservazioni in vista dell’approvazione definitiva.
«Siamo tra le prime Province – spiega Fernando Pianigiani, assessore alla Protezione civile – ad aver adeguato il piano provinciale alla normativa nazionale. Sussidiarietà e integrazione sono l’anima della moderna Protezione civile, e questo piano è uno strumento all’avanguardia, che riconosce l’importanza del raccordo strategico tra la Provincia e tutte le altre forze che operano nell’emergenza, prevedendo e regolamentando un organismo di coordinamento che è l’unità di crisi. Il Piano è il frutto di un percorso condiviso con la Prefettura e i Comuni del territorio provinciale. L’aggiornamento riflette il nuovo quadro in cui si trovano ad operare le Province, e avviene dopo una serie di eventi calamitosi che hanno segnato nel profondo il territorio, dimostrando quanto sia importante il sistema di Protezione civile. Aver consolidato sul campo e sancito con una serie di atti formali la rete di rapporti fra le varie anime chiamate ad intervenire nell’emergenza ha senza dubbio consentito di contenere gli effetti di quegli eventi, confermando quanto la sussidiarietà e l’integrazione siano essenziali. Ovviamente il piano è un utile strumento di base non solo per affrontare l’emergenza ma anche per lavorare alla riduzione dei casi di emergenza: la conoscenza del territorio e delle soglie di pericolo è fondamentale alle attività di previsione e prevenzione. Così come è altrettanto importante che i cittadini conoscano il territorio in cui vivono e sappiano come comportarsi per ridurre i rischi».
Il piano è un documento corposo: nella prima parte contiene una serie di dati e una descrizione articolata del territorio; dall’orografia, alle caratteristiche climatiche, dal reticolo idrografico, alle infrastrutture. Nella seconda parte entra nel merito delle varie tipologie di rischio e delinea i principali scenari di calamità (idrogeologico, mareggiate, rischio idraulico, vulcanico, sismico, neve, incendi dei boschi, etc). Infine dettaglia i compiti e il funzionamento del sistema provinciale di Protezione civile.