GAVORRANO – Mantenimento dei cani randagi e costi sostenuti dalla colletività. Sulle posizioni espresse da Leonardo Marras, presidente della provincia di Grosseto, in merito ad una ridefinizione della normativa, intervegono i Verdi di Gavorrano e in particolare Andrea de Sensi, storico attivista del “Sole che ride” e coordinatore del partito nel comune mineario.
«Le dichiarazioni del Presidente Marras – scrive de Sensi – ci lasciano esterefatti soprautto per questa deriva di crudeltà e brutalità verso cui questa interminabile crisi ci sta portando».
Il consiglio che arriva dai Verdi è quello di «cercare altrove i tagli alle spese necessari a far quadrare i suoi conti (quelli di Marras, ndr), visto che in questi giorni sui giornali, anche per voce dei suoi compagni di partito, vengono denunciate diverse emorragie di soldi pubblici che dissanguano i cittadini».
«Forse sarebbe il caso di capire da dove proviene questo inspiegabile divario che esiste sui costi di gestione tra le diverse provincie toscane: si parla di 1,50 euro minimo contro gli 8 euro, massimo di Grosseto di spesa giornaliera per ogni cane ospite; ebbene di tutto questo non possono e non devono pagarne le conseguenze poveri soggetti indifesi costretti a vivere dentro gabbie e per i quali le nostre attenzioni dovrebbero essere ben altre».
«Invece di fare proclami così nefasti, ricordiamo al Presidente Marras che la Toscana è stato il primo Stato ad abolire la pena di morte, e lo invitiamo a cercare di svuotare i canili in un altro modo, magari promuovendo iniziative che incentivino l’adozione degli animali ospiti o iniziative che possano affiancare gli enti preposti al mantenimento delle strutture e al sostentamento dei loro ospiti».